Gli amici si stringono attorno a Radu, il fratello di Cristian: «Tutti hanno avuto un presentimento che l’avrebbero ritrovato»

Rientrato a Udine l’avvocato della famiglia per seguire le procedure. Laghi: «Sono chiusi nel dolore, ora hanno un corpo su cui piangere»

il coordinamento a Premariacco nell’area di via delle Betulle
il coordinamento a Premariacco nell’area di via delle Betulle

«Non ci sono dubbi, il corpo ritrovato nel fiume Natisone è quello di Cristian Molnar». Con queste parole, in serata, il legale della famiglia Molnar, l’avvocato Gaetano Laghi, mentre era in viaggio verso Udine, ha confermato il riconoscimento della salma da parte del fratello Radu Petru, che come ha fatto notare il legale, «si è sempre battuto affinché Cristian venisse ritrovato. L’ha fatto anche nel momento in cui si paventava una riduzione delle forze in campo».

Ritrovato il corpo di Cristian nel Natisone, l’avvocato della famiglia: «È lui, ora è il momento del dolore. Grazie ai soccorritori»

Nei giorni scorsi, in effetti, in un vertice convocato in Prefettura, era stato deciso di ridurre le squadre per puntare sul fiuto dei cani molecolari. Ma domenica, 23 giugno, gli uomini del Nucleo speleo alpino fluviale non si sono arresi e facilitati dalla riduzione del livello dell’acqua, sono tornati nelle cavità per ispezionare ogni anfratto e in una di queste hanno trovato Cristian.

«Questo è il momento del dolore. La famiglia finalmente potrà avere un corpo su cui piangere e chiusa nel proprio dolore non intende fare alcuna dichiarazione se non ringraziare, mio tramite, le autorità italiane che in questi giorni, in maniera indefessa, non hanno mai smesso di cercare Cristian» ha aggiunto l’avvocato riconoscendo che «dopo tante fatiche, i soccorritori sono riusciti in questa difficilissima impresa».

A Premariacco i rintocchi delle campane a morto: così un’intera comunità piange il ritrovamento di Cristian
Il recupero da parte dei soccorritori lungo il Natisone

Laghi non sa ancora come e quando sarà organizzato il trasferimento della salma di Cristian in Romania. Non sa neppure se la Procura, come ha fatto per Bianca e Pratizia, rilascerà il nulla osta alla sepoltura senza chiedere l’autopsia. Tutti questi aspetti saranno affrontati dall’avvocato della famiglia anche perché Radu Petru non parla la nostra lingua. «Al momento – ha concluso ieri seri l’avvocato – abbiamo preso atto del ritrovamento del corpo».

Anche il fratello di Cristian, assieme ad amici e conoscenti rumeni che si sono uniti a lui per sostenerlo in questo momento doloroso, ha seguito il recupero della salma rimasta, sott’acqua, per 23 giorni.

«Tutti hanno avuto un presentimento che l’avrebbero ritrovato» ha riferito una giovane romena che, assieme ad altri conterranei, era in via delle Betulle a Premariacco. Qui molti rappresentanti della comunità rumena si sono stretti attorno alla famiglia Molnar ripetendo che, al momento, nessuno se la sente di rilasciare dichiarazioni.

Con il ritrovamento del corpo di Cristian si sono chiuse le ricerche mai interrotte da quel maledetto 31 maggio. Prosegue invece l’attività della Procura per stabilire se ci sono state problematiche e fatti che possono, in qualche modo, aver inciso sulla morte dei ragazzi. Dopo il ritrovamento dei corpi di Bianca e Patrizia, la Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e ipotizzato il reato di omicidio colposo.

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