Gli ex politici non rieletti costano 3 milioni
UDINE. Rifatti i conti al centesimo, approvata la delibera, entro l’estate 43 ex consiglieri regionali riceveranno la buonuscita. Che complessivamente ammonta a poco meno di 3 milioni, per la precisione 2 milioni 940 mila euro. Tanto la Regione sborserà per chi non è stato rieletto o non è stato ricandidato. Le singole liquidazioni vanno da 50 a 200 mila euro lordi e il via libera – un atto dovuto – è arrivato ieri dall’ufficio di presidenza del Consiglio.
«È l’ultima volta di indennità di fine mandato così fatte. Seguiremo un percorso virtuoso di cui saremo fulgido esempio», ha commentato ieri il presidente del Consiglio Franco Iacop che venerdì riunirà di nuovo il tavolo per il taglio dei costi della politica.
E sul quel tavolo ci sarà anche l’eliminazione della buonuscita così come prevista oggi in Fvg. Il punto di partenza per rivederla sarà il decreto Monti. Nessuna decisione, invece, è arrivata per quanto riguarda i gruppi che non hanno ancora consegnato il bilancio della prima parte del 2013 – Lega e Idv – e su chi non ha ancora restituito gli oggetti acquistati con i soldi della Regione – la Lega e il Pdl.
Le buonuscite
Ogni mese ai consiglieri viene trattenuto il 5% dell’indennità – circa 520 euro – a titolo di contributo per l’assegno che riceverà alla fine della propria esperienza in Consiglio. La trattenuta copre circa il 60% della buonuscita che va 50 mila euro circa per una legislatura (cinque anni) a un massimo di 200 mila per chi ha attraversato quattro o più consiliature.
Tra il taglio dei consiglieri – passati da 59 a 49 –, alcune scelte personali e le inchieste sui rimborsi che hanno decimato i consiglieri regionali uscenti, quella approvata ieri dall’ufficio di presidenza del Consiglio è l’informata di liquidazioni più ricca nella storia della Regione. In 18 hanno ricoperto il ruolo di consigliere per una sola legislatura e quindi incasseranno circa 50 mila euro, mentre in 13 erano al secondo “giro” e dunque otterranno circa 100 mila euro.
Sono dieci gli ex politici con tre legislature alle spalle e quindi con una buonuscita da circa 150 mila euro, mentre due ex consiglieri erano arrivati a un’esperienza ventennale e hanno diritto al massimo, 200 mila euro appunto. In alcuni casi gli ex consiglieri avevano già incassato una parte della buonuscita, perché la legge regionale prevede la possibilità di un anticipo dopo otto anni da consigliere.
L’ultima volta
Iacop spiega che la cifra di 3 milioni è così importante perché importante è stato il ricambio in Consiglio, tra la riduzione dei posti e la volontà di alcuni partiti di rinnovare.
«Abbiamo liquidato quasi un intero Consiglio – spiega Iacop –, cosa che non si era mai verificata. Penso che così come concepito oggi per questo provvedimento sarà l’ultima volta. Il decreto Monti stabilisce la possibilità di assegnare un’indennità di fine mandato che corrisponda a uno stipendio l’anno per un massimo di dieci anni, come per i sindaci. Ne parleremo al tavolo di venerdì, ma ritengo che buonuscite così alte non esisteranno più».
La proposta del Pd prevede di portare le indennità dagli attuali 10 mila 291,93 euro lordi al mese a 6 mila 135. Se così fosse e stando al decreto Monti la liquidazione sarebbe di 6 mila 135 euro l’anno per un massimo di 10 anni, cioè di 61 mila 350 euro.
Bilanci e oggetti da restituire
È stato il segretario generale del Consiglio, Mauro Vigini, a relazionare i consiglieri su bilanci degli otto ex gruppi e sui beni strumentali che al Consiglio vanno resi. I rendiconto dei partiti dal 1º gennaio a metà maggio andavano consegnati entro lunedì, ma all’appello mancano la Lega e Italia dei Valori.
Sui computer, cellulari, mobili e ogni altro oggetto acquistato, invece, prosegue l’inventario da parte degli uffici di oltre 600 pezzi. Anche questo caso, però, dalla Lega non è rientrato alcun oggetto, mentre alcuni consiglieri del Pdl hanno reso quanto acquistato al gruppo e non, come scritto da Vigini, al Consiglio, mentre altri non hanno riportato nulla. Sarà l’ufficio di presidenza, riconvocato per martedì, a stabilire come agire.
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