Gli insegnanti inidonei possono andare in pensione

L’ha stabilito la Corte d’appello di Trieste. A sollevare il problema era stata una docente friulana licenziata nel 2012
Di Giulia Zanello

Gli insegnanti dichiarati inidonei a esercitare la professione ma impiegati in altri compiti che hanno presentato la domanda di dispensa – l’uscita dal servizio per andare in pensione – tra il luglio del 2011 e il luglio del 2012, avranno il diritto di ottenerla. È la Corte d’appello di Trieste a confermarlo, con la prima sentenza in Italia di giurisdizione superiore al primo grado sulla materia. Ad “aprire il caso” era stata una docente friulana che, licenziata nel 2012 dalla scuola perché non più idonea per gravi motivi di salute a esercitare la mansione di docente e per aver rifiutato la ricollocazione come Assistente tecnico amministrativo (Ata), aveva fatto ricorso e il tribunale di Udine le aveva dato ragione, ordinando al ministero dell’Istruzione di concederle non solo il “riposo”, ma di saldare gli stipendi arretrati e le spese legali. Il Miur ha impugnato la sentenza e si é rivolto alla corte di rango superiore, che ha confermato la decisione del giudice di primo grado, garantendo il diritto alla dispensa dal servizio per i docenti dichiarati inidonei alla mansione, ma utilizzabili in altri compiti, purché la domanda sia stata presentata tra luglio 2011 e lo stesso mese dell’anno successivo. La Corte d’appello, infatti, esclude la possibilità di ottenere la dispensa se la relativa richiesta è stata presentata in epoca immediatamente successiva alla normativa richiamata. Sottoscrivere un contratto di impiego per compiti diversi dall'insegnamento per gli inidonei è una facoltà e non un dovere, per l’avvocato Debora Della Dora Gullion, che ha curato il ricorso.

«Dal punto di vista legale – osserva Della Dora – è un'importante conferma che giunge dalla Corte d’appello triestina a sancire un diritto che il ministero aveva negato. Nel caso della mia assistita il licenziamento era stato disciplinare, perché si era rifiutata di passare a un ruolo diverso». Una vittoria anche per la Flc Cgil di Udine, che ha patrocinato il ricorso contro il Miur con il legale udinese. «Una sentenza importante in regione, dove circa 200 insegnanti sono valutati inidonei all'insegnamento», sottolinea il segretario provinciale di Flc Cgil, Natalino Giacomini. «Ora attendiamo l’ultimo grado – prosegue – e sulla base di questo giudizio ci muoveremo per far ottenere anche ad altri docenti, che presentano i requisiti, la dispensa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto