Gli stipendi d’oro dei manager delle Spa LE CIFRE
UDINE. Sono ventidue le società controllate o collegate che fanno capo alla Regione: in sette di esse compare direttamente come azionista principale, nelle altre quindici tramite la Holding Friulia. Tra le prime vi sono le due spa che gestiscono gli aeroporti di Gorizia e Ronchi, le tre aziende intestate Agemont che si occupano rispettivamente dello sviluppo della montagna, dell’innovazione-ricerca e della locazione immobiliare, l’Ares che promuove la sostenibilità dell’edilizia e la Finanziaria Friulia, punto di riferimento per il sostegno al sistema delle imprese.
Le quindici controllate tramite la Holding hanno i più svariati oggetti sociali: Alpe Adria offre progetti per i servizi di trasporto; Autovie Venete (a sua volta controllante di diverse società di settore) ha la concessione delle autostrade A4, A23, A28; BIC è un’incubatrice d’impresa; Fianziaria MC gestisce la partecipazione nella spa Mediocredito; Finest promuove l’internazionalizzazione delle aziende; Friulia Sgr raccoglie e finalizza investimenti destinati allo sviluppo economico del territorio; Interporto di Cervignano è il fulcro dell’intermodalità regionale; e poi ancora Friuli Strade che progetta e gestisce opere di viabilità, Gestione immobili Fvg che amministra il patrimonio pubblico, Insiel, società d’informatica, il Polo tecnologico di Pordenone, Promotur, Sincrotrone Trieste e infine la società che dal 2005 è titolare della linea ferroviaria Udine-Cividale. Accanto a dette società vi sono poi nove tra Enti (vedi gli Erdisu) e Agenzie (solo quella per il turismo graverà sulle casse regionali per oltre 17 milioni di euro nel triennio 2013-2015) e altrettante associazioni e fondazioni (tra cui Informest) in varia forma e misura partecipate.
Un groviglio di Spa
Un groviglio di società, ognuna con i suoi costosi organi amministrativi, di controllo e di gestione, spesso con sovrapposizione di funzioni analoghe e moltiplicazione dei centri decisionali. Nel 2005 l’allora presidente Riccardo Illy aveva creato Friulia Holding con l’intento di accorpare in unico Gruppo, razionalizzare e rendere sinergicamente efficienti società operanti in svariati settori: finanza, trasporti, turismo, internazionalizzazione, ma con scarsi risultati. Valga un esempio per tutti: sono operative tre società che si occupano di sostegno alle imprese: Friulia (anche come transitorio azionista), Mediocredito e Finest, senza contare Frie, il fondo di rotazione per gli interventi a medio e lungo termine, che nel 2012 ha concesso finanziamenti alle aziende per 205 milioni. Alcune gestioni sono finite ripetutamente nel mirino delle critiche, per inadempienze registrate perfino dalla Banca d’Italia (Mediocredito), per rilievi della Corte dei Conti sulla scarsa trasparenza, per le consistenti perdite di bilancio (Finest e ancora Mediocredito), per l’entità dei compensi agli amministratori e al management, una variabile indipendente sganciata dai risultati conseguiti. Una foresta da disboscare.
Le società regionali vanno sicuramente ridotte e molte di esse riorganizzate. Sarà questo uno dei campi di prova della presidente Serracchiani e della sua amministrazione.
Friulia spa
È lo strumento principe della Regione (che la controlla al 77,59 per cento) per lo sviluppio del sistema delle imprese. Le residue quote azionarie fanno capo alle banche regionali, alle quali è stato garantita adeguata remunerazione del capitale investito.
Organismo strategico nel quadro della politica di programmazione regionale, Friulia sostiene lo sviluppo industriale con l’acquisizione temporanea di una quota azionaria delle imprese assistite e con finanziamenti a medio termine da rimborsare secondo concordati piani di ammortamento.
Dopo aver chiuso il 2011 con una perdita di oltre dieci milioni di euro (crisi aziendali e inesigibilità di crediti), nel 2012 ha avuto un (modesto) utile di due e mezzo. Il presidente Edi Snaidero percepisce un compenso annuo di 98 mila 500 euro, il suo vice Giorgio Michelutti 35 mila 500, i due consiglieri incassano 8 mila euro a testa, mentre il direttore generale Gianmarco Zanchetta ne incamera 158 mila 500. Accanto a Friulia va segnalata Friulia Sgr, partecipata al 100 per cento, che si occupa di gestione di attività finanziarie. Irrilevante il risultato economico. Il suo presidente, Giorgio Michelutti, incassa 50 mila euro l’anno, che somma ai 35 mila 500 come vice presidente della casa madre.
Autovie Venete spa
È partecipata da Friulia per l’86,52 per cento. Ha un capitale sociale di 158 milioni di euro. Deve fronteggiare le complesse problematiche legate alla costruzione della terza corsia e le modalità di ammortamento dei relativi investimenti, per i quali non basteranno certamente i modesti utili conseguiti (nel 2012 poco più di 22 milioni). È da ipotizzare un ulteriore ritocco delle tariffe sulle autostrade A4-23-28. Il presidente Emilio Terpin incamera 135 mila 420 euro l’anno, i consiglieri 25 mila 260 ciascuno (totale 527.000). Il Collegio sindacale costa 219 mila 779 euro. Non si conosce il compenso del dg Enrico Razzini (alla faccia della trasparenza).
Mediocredito
Banca Mediocredito è controllata al 51,46 per cento dalla Finanziaria MC spa (74,58 Friulia, 25,42 Regione) e per il 32,14 dalla Fondazione CR Trieste, di cui è presidente l’ex presidente di Mediocredito Massimo Paniccia. Ha chiuso il 2012 con una perdita di oltre 7 milioni di euro e la sua gestione è sotto il tiro incrociato di numerose forze politiche. Non si conosce il compenso del presidente Giovanni Battista Ravidà che, per un accordo para sociale, viene nominato dal socio di minoranza Fondazione CR Trieste. Dal bilancio si deduce che amministratori e sindaci incamerano 593 mila euro l’anno.
Finest spa
È un’altra società che sta dando grossi grattacapi alla Regione. Controllata da Friulia al 73,23 per cento e dalla Regione Veneto al 12,68, è sorta con lo scopo di promuovere l’internazionalizzazione degli imprenditori del Nordest. Ha preso diverse batoste a seguito di investimenti non calibrati e nei due ultimi esercizi ha accumulato perdite per oltre 15 milioni di euro. Il presidente Renato Puiatti incassa 63 mila euro l’anno, i sei consiglieri 13 mila pro capite e il dg Eros Goi 93 mila 782. La sua missione è tutta da rivisitare.
Fvg Strade spa
Nata nel 2007, controllata al 100 per cento dalla Regione, la società si occupa di progettazione, realizzazione e gestione di opere di viabilità, in particolare del demanio stradale regionale. Nel 2012 ha incassato dalla Regione, per servizi resi, 53,6 milioni di euro. Produce utili modesti: 589 mila euro nel 2011, non sono stati resi noti i risultati del 2012. Il presidente Giorgio Santuz ha un compenso annuo di 100 mila euro (12 mila ai due consiglieri), mentre il direttore generale Oriano Turello ne percepisce 137 mila 600.
Gestione Immobili Fvg spa
In mano alla Regione per il 99,49 per cento, cura la gestione, la manutenzione e l’alienazione degli immobili di proprietà della stessa. È tutta la dimostrare la necessità di creare un’apposita società, il cui amministratore unico Daniela Lucca costa 40 mila euro l’anno e il direttore generale Franco Da Pozzo oltre 52 mila, per una serie di servizi che potrebbero essere svolti da una delle tante direzioni centrali regionali.
Insiel spa
Azienda dai trascorsi travagliati, da poco ha trovato un assetto definitivo. Controllata dalla Regione al 100 per cento, offre soluzioni informatiche per l’operatività di tutte le pubbliche amministrazioni e, da qualche tempo, è impegnata per sviluppare e diffondere la banda larga.
Purtroppo talvolta gli utenti dei servizi sanitari del Friuli pagano sulla propria pelle le disfunzioni e le falle che si verificano nel sistema. Nel 2012 ha fatturato alla Regione prestazioni per 100 milioni di euro. Il presidente Sergio Brischi (che ha dichiarato all’assemblea di volersi tagliare il compenso del 10 per cento) incassa 88 mila euro l’anno, i consiglieri 10 mila 800 ciascuno, il direttore generale Paolo Viola 48 mila 225.
Ferrovia Udine-Cividale
La Regione controlla al 100 per cento, con un capitale di 119 mila euro, anche la società che gestisce la ferrovia Udine-Cividale, la cui nascita risale alla fine dell’Ottocento? Lo fa bene? Lo fa male? Non perde quattrini, almeno fino al 2011 (utile di 195 mila euro). Si deve dedurre che i 40 mila euro riconosciuti all’amministratore unico Corrado Leonarduzzi siano ben spesi.
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