Gli studenti gestiscono la Casa dei Rizzi
UDINE. La Casa dello studente dei Rizzi ha tutte le carte in regola per diventare un esempio di spending review. A un anno dall’affidamento della gestione agli studenti i conti tornano: «Le entrate derivanti dalle rette coprono i costi di gestione» conferma il direttore dell’Erdisu, Magda Uliana, ricordando che responsabilizzando i ragazzi, unico esempio in Regione e uno dei pochi in Italia, l’ente è riuscito a eliminare il servizio di portineria il cui costo ammonta a circa 130 mila euro l’anno. In questo modo l’Erdisu risparmia circa 115 mila euro visto che i sei capi struttura, responsabili della gestione delle tre palazzine inaugurate lo scorso settembre, ricevono un compenso complessivo di 15 mila euro l’anno.
«E’ un modo - continua il direttore - per dare ai ragazzi la possibilità di studiare, raggiungere l’autonomia economica e fare un’esperienza lavorativa». I riscontri non mancano. Nelle tre palazzine dei Rizzi si respira aria di casa. L’introduzione del badge ha consentito di eliminare gli orari di ingresso, nella cucina tutti i 120 ospiti si preparano la colazione e puliscono le loro stanze con gli elettrodomestici messi a disposizione dall’ente. A vigilare su tutto ciò sono sei studenti che, raccontano due di loro Euro Cacciatore e Federico Delle Vedove, tutte le mattine aprono le aule comuni. Disponibili 24 ore su 24, i sei studenti custodiscono con cura le chiavi meccaniche di tutte le stanze perché capita spesso che qualcuno non trovi più il badge magnetico con il quale attiva anche la corrente e l’acqua nelle camere.
«A tutti gli ospiti abbiamo insegnato a usare gli elettrodomestici nel modo corretto» racconta Cacciatore secondo il quale il fatto di aver installato una lavastoviglie in cucina è stata una scelta lungimirante perché consente agli universitari di prepararsi anche la cena.
E anche questo è un modo per far crescere una comunità nei confronti della quale «bisogna esprimersi con autorevolezza, senza essere autoritari, perché io sono uno di loro» continua Cacciatore dimostrandosi tollerante nei confronti delle feste che i ragazzi organizzano quando superano l’esame, ma anche in grado di richiamarli all’ordine se il clamore della festa disturba chi invece l’esame lo dovrà sostenere il giorno dopo.
Nel campus universitario dei Rizzi, insomma, gli studenti crescono anche dal punto di vista etico e civico perché, riconoscono Cacciatore e Delle Vedove, «avere la responsabilità di 120 persone ti fa crescere». A promuovere i sei responsabili della casa sono gli stessi ospiti che a chiusura di anno accademico stanno lasciando le stanze con grande dispiacere, alle volte anche piangendo. Ne consegue un aumento di domande per il 2013/14.
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