Gomboso: «Mai come stavolta a Lestizza»

LESTIZZA. Una domenica mattina uggiosa, quella scorsa, che invitava a stare a letto. In via Roncjis a Lestizza qualcuno si è alzato alle 8 e mezza a dare un’occhiata alla pioggia battente che cadeva a mastellate, con l’intenzione di rinfilarsi a letto.
Ma quale sconcerto: «Il fiume che si stava riversando sulle nostre abitazioni», spiega il testimone, Maurizio Coradini, che si è precipitato a suonare i campanelli della decina di case della via e ha chiamato il 112. Tutti a sbarrare gli ingressi con assi e a riempire sacchi di sabbia per favorire il deflusso della fiumara fangosa, che prendeva verso la piazza. Pareva d’essere tornati al ’98, quando ha tracimato il Cormôr. Ma il torrente, pur ingrossato, non ha avuto colpa alcuna. Sotto accusa, invece, la sparizione dei fossi di sgrondo e delle strade in trincea che in campagna da secoli hanno regolato il deflusso delle piogge.
Stessa scena a Sclaunicco, a Santa Maria, a Nespoledo. La squadra di Protezione civile, capitanata dal capogruppo Luigi Paroni, ha avuto il suo da fare. Spiega il sindaco, Geremia Gomboso: «Ho appena fatto rapporto alla Protezione civile di Palmanova su una situazione mai verificata con questa gravità, Cormôr a parte. A Santa Maria si sono allagate via San Marco e via Piccola, i volontari hanno aperto i tombini per favorire il deflusso».
La Scjalute, il grosso fossato ripristinato dopo l’alluvione del ’98, ha tenuto. Favorito dall’eccezionale quantità di pioggia caduta in poco tempo, l’allagamento è derivato invece dal dislivello dei campi rispetto all’abitato. A Nespoledo sott’acqua sono andati tratti di via Vittorio Veneto e via Antoniana, la condotta fognaria ha tracimato. Preoccupazione a Sclaunicco, dove dai campi alti un mare di acqua fangosa si è riversata su via Basiliano, defluendo in Semide e creando problemi alle case poste più in basso, fino in piazza. Isolata per ore l’abitazione di Pierino Passone in via Montenero dove i vigili del fuoco di Gorizia hanno dato mano alle idrovore; nell’azienda agricola delle sorelle Tavano si è lavorato tutta la mattina, così da Settimo Tavano. Hanno dato una grossa mano Sisto e Rudy Tavano e Roberto Bauto con mezzi agricoli.
«Ho invitato con e-mail il sindaco – annota Coradini – a una serie di rigorosi controlli sull’ostruzione dei fossi, perseguendo i responsabili, cosa che mi riservo di fare anch’io in sede penale e civile. L’eccezionalità dei fenomeni atmosferici non può essere un alibi».
Paola Beltrame
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