Gorizia: casa di riposo, rebus-fondi i posti letto saranno 150
GORIZIA. Preventivi astronomici per l’adeguamento alle normative degli edifici preesistenti o per la costruzione di una struttura ex novo e incertezza sulle risorse che potranno essere destinate dalla Regione. Risorse che se non sufficienti cancellerebbero gli investimenti prefigurati per l’aumento dei posti letto complessivi e per l’introduzione di una nuova ala in grado di ospitare anziani per periodi temporanei nell’ambito del “Progetto sollievo” (come una sorta di Rsa) e per i malati di Alzheimer.
Per la casa di riposo comunale “Angelo Culot” le prospettive in questo momento sono davvero nebulose e la causa principale della situazione di impasse è legata all’impossibilità di avere indicazioni definitive sul sostegno finanziario che potrà essere garantito dalla Regione. E nel frattempo gli accessi per nuovi ospiti autosufficienti, proprio a fronte della situazione di stallo, sono bloccati già da mesi.
Sul tavolo attualmente ci sono i preventivi per due progetti che consentirebbero di adeguare alle normative la struttura, ma anche di ampliare e diversificare i servizi portando da 127 a 150 i posti letto: «Vista la necessità di procedere con interventi strutturali importanti – sottolinea l’assessore comunale al welfare, Silvana Romano - abbiamo ritenuto indispensabile prevedere un potenziamento dell’offerta attraverso il “Progetto sollievo” contemplando anche la possibilità di garantire dei posti letto ad hoc per ospiti affetti dal morbo di Alzheimer. Inoltre l’idea di partenza è quella di aumentare il numero di posti per anziani non autosufficienti visto che la richiesta del territorio va in questa direzione. Ma i preventivi che ci sono stati forniti sono elevatissimi».
«Per la ristrutturazione, indispensabile per la messa a norma dell’edificio attuale, si parla di 18 milioni di euro – spiega l’assessore - e per realizzare una nuova struttura siamo attorno alla stessa cifra: 17,9 milioni. Abbiamo avviato un confronto con la Regione e a breve, a seconda di quelle che saranno le indicazioni circa la risorse disponibili, dovremo decidere come procedere. Una prima ipotesi potrebbe essere quella di riformulare al ribasso i preventivi, ma non è facile. Se le risorse non saranno sufficienti la strada più praticabile potrebbe essere quella di procedere con interventi di ristrutturazione parziale, a lotti, fino a completare poi l’adeguamento. Ma come premesso si tratta soltanto di ipotesi che possiamo fare in attesa di sapere quali saranno le risorse e proprio per questa situazione di incertezza abbiamo dovuto bloccare gli accessi di nuovi ospiti».
«Da parte nostra, comunque – ribadisce Romano, c’è la assoluta volontà di valorizzare la struttura e soprattutto di non cederla a privati. Su questo aspetto non ci possono essere dubbi. Insomma, la casa di riposo resterà comunale e non verrà privatizzata. I dipendenti comunali che ci lavorano possono stare tranquilli».
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