Gorizia, è irrevocabile lo stop a nuovi ricoveri nella casa di riposo

Il Comune: la struttura non è a norma, è impossibile accogliere nuovi ospiti Inevitabile anche il taglio dei servizi per non causare un danno erariale
Bumbaca Gorizia 26.04.2012 Casa Riposo Culot - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26.04.2012 Casa Riposo Culot - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Nessuna possibilità, allo stato attuale, di revocare lo stop agli accessi e di accogliere nuovi ospiti. E la diminuzione dei servizi è inevitabile altrimenti si rischierebbe di causare un danno erariale.

Appare davvero senza via d’uscita, al momento, la situazione della casa di riposo comunale “Angelo Culot” secondo quanto emerso ieri dagli uffici comunali.

Rimane irrevocabile lo stop deciso nei mesi scorsi per le problematiche della struttura, priva di autorizzazioni all’esercizio: mancano la segnalazione certificata di inizio attività e il certificato di prevenzione incendi.

Dunque, proprio per la sicurezza di ospiti e dipendenti, l’accoglienza è stata limitata ad un massimo di 50 anziani (attualmente ce ne sono 46) a fronte dei 127 posti previsti, in attesa dell’intervento di ristrutturazione e adeguamento da un milione di euro per il quale ad oggi mancherebbe una copertura finanziaria visto che la Regione non ha ancora comunicato la propria disponibilità in merito.

Fino a pochi giorni fa nella struttura c’erano 46 ospiti e oggi si è scesi a 44 (32 dei quali non autosufficienti). A causa di questa diminuzione degli ospiti sono stati ridotti anche i servizi, sia quelli “base” inclusi nell’appalto sia quelli rientranti nella cosiddette “offerte migliorative”. La riduzione ha interessato servizi di pulizia, infermieristici e di animazione oltre ad altre prestazioni come taglio dei capelli e pedicure.

I sindacati, in particolare Cgil Fp, chiedono di revocare lo stop almeno per poter accogliere qualche nuovo ospite rimanendo al di sotto della “soglia massima di sicurezza” fissata a quota 50: ci sarebbe spazio insomma per 6 anziani in più.

Ma al momento la dirigente comunale del settore servizi assistenziali Manuela Salvadei, la cui firma potrebbe autorizzare l’eventuale via libera, spiega che la riapertura a nuovi ospiti risulta impraticabile dal punto di vista tecnico e normativo.

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