Gorizia multietnica, spuntano sempre più cognomi stranieri

GORIZIA. Resiste, inattaccabile, il primato dei Bressan. Seguono, staccati, i Visintin e i Bregant. Ma a dimostrazione dell’ormai indiscutibile multietnicità di Gorizia, tra i cognomi più diffusi nel capoluogo isontino fanno capolino i più esotici Krasniqi e Gashi, appellativi di due delle comunità straniere più presenti sotto il castello, quella kosovara e quella albanese.
Appena nel 2003, la top-20 dei cognomi più ricorrenti a Gorizia era tutta appannaggio di nomi di famiglia prettamente autoctoni, con l’unica eccezione dei Rossi, capaci di agganciare la diciannovesima posizione.
A dieci anni di distanza, il mondo appare mutato: e con lui, pure la piccola galassia goriziana. Che, nel frattempo, ha accolto sempre più cittadini stranieri: quasi il 10 per cento della popolazione residente ha in tasca un passaporto diverso da quello italiano.
Bresciani e vicentini. I “bresciani” (da cui deriva Bressan) battono ancora i “vicentini” (origine di Visintin), sebbene il margine si sia assottigliato rispetto a due lustri fa (i Bressan erano 184, oggi sono dieci in meno; i Visintin sono cresciuti di due unità, da 155 a 157).
A seguire i Bregant (138), i Marega (128), i Nanut (107) che nell’ultimo decennio hanno superato i Furlan (98). E ancora, nei primi dieci: Culot (93), Grusovin e Marini appaiati a 89 e Leban (86).
Si difendono bene anche Brumat, Vidoz, Medeot, Sfiligoi, Zotti, Paulin e Bensa.
L’ascesa dei Gishi. Un sesto degli oltre tremila stranieri che risiedono a Gorizia sono di origine kosovara. Il drappello di persone originarie della giovane Repubblica balcanica è numericamente cresciuto a dismisura negli ultimi anni: basti pensare che soltanto nei primi sei mesi del 2013 l’ufficio anagrafe del Comune ha registrato la bellezza di 45 nuovi cittadini in possesso del passaporto kosovaro.
Non stupisce così che il cognome straniero più diffuso in città sia Krasniqi, che sta a Pristina come Rossi sta a Milano. Nel 2003 erano appena 25, lo scorso anno 66: in dodici mesi sono aumentati di dieci unità, issandosi al quindicesimo posto della classifica dei cognomi più diffusi.
Nei primi venti c’è spazio anche per i Gashi, originari dell’Albania, altra comunità fortemente radicata tra i confini del territorio goriziano: in tutto sono 72. L’origine balcanica è chiara anche per altri cognomi entrati di prepotenza nella graduatoria dei più ricorrenti: ci sono gli Hoti (ben 44) e i Thaqi (38), ma pure i Bytiqi (31), i quasi omonimi Bytyci (24), gli Hajdic (28) e gli Ahmetasevic (23).
Cina vicina. Tra i primi cento figura anche l’asiatico Chen, cognome portato con orgoglio da 21 residenti a Gorizia, a testimonianza della sempre più radicata presenza cinese sul nostro territorio.
Quella della Repubblica popolare asiatica, del resto, è l’ottava comunità straniera per numero presente nel Goriziano: stando ai dati dell’anagrafe sono 174 i cittadini cinesi che risiedono nel capoluogo isontino, un dato che pareggia la presenza serba e mette “a rischio” la settima posizione dei croati.
La comunità slovena. Inevitabile che tra i cognomi più diffusi figurino quelli direttamente riconducibili ai componenti della minoranza slovena.
Tra i più ricorrenti Zavadlav (57), Macuz (56 a cui si aggiungono i 44 Makuc), Klanjscek, Pahor, Humar, Princic e Faganel, tutti stabilmente tra i primi cento.
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