Gradisca, taverne e scantinati sott’acqua

GRADISCA. La “zona bassa” di Gradisca fa ancora i conti con fenomeni di risorgiva: taverne e scantinati finiscono nuovamente sott’acqua. Ore intense nella cittadina della Fortezza per i residenti di arterie quali – fra le altre- via Bressani, via Quaiatti, via Dal Ben, via Aquileia e persino viale Trieste. Una zona che, ad ogni precipitazione più violenta o prolungata del normale, va regolarmente in sofferenza. Vigili del fuoco e Protezione Civile sono intervenuti nelle ultime 24-48 ore per sgomberare dall’acqua numerosi piani interrati.
Problemi anche per il supermercato LD di viale Trieste, segnalazioni di allagamenti anche in Borgo Basiol. Sulle cause del ripresentarsi del fenomeno il Comune ora vuole fare chiarezza. «Faremo delle verifiche – spiega infatti l’assessore ai Lavori pubblici ed Urbanistica, Enea Giuliani -. Vogliamo capire con Iris Acqua se il collettore principale realizzato nei mesi scorsi sia a pieno regime o debba ancora raggiungere il massimo della potenzialità nel sollevamento dell’acqua. Se l’impianto fosse al massimo regime – argomenta Giuliani – questo potrebbe significare che quella zona richieda la realizzazione di altri collettori secondari. Intervento che non è di competenza comunale, ma che come ente ci impegneremmo a richiedere».
Il collettore principale di viale Trieste è un’opera da 2,3 milioni di euro resa possibile dall’Aato (Autorità d’ambito territoriale ottimale, progettata da Ati Cappella&C. di Gorizia e affidata mediante appalto da Irisacqua alle ditte Adriastrade di Monfalcone e Presotto Impianti di Pordenone). È servita a potenziare il collettore fognario di viale Trieste, del diametro di 1.600 millimetri.
Il nuovo collettore parte da via Dal Ben, attraversa viale Trieste e prosegue lungo via Zorutti, via De Comelli e arriva in via Lungh’Isonzo, all’altezza dell’ex cava Tacchino, dove è stata realizzata una stazione di sollevamento con idoneo impianto idrovoro per scaricare nell’Isonzo le acque piovane in eccesso.
Fra le concause degli allagamenti nella parte bassa di Gradisca non c’è, secondo Giuliani, la solitamente pessima situazione dei tombini. «Siamo intervenuti due mesi fa con una capillare pulizia, quella sì di nostra competenza anche se compatibilmente con le risorse» assicura l’assessore. Dal 2009 l’iter prevede che sia il Comune a farsi carico della manutenzione ordinaria di caditoie e pozzetti: l’incarico viene affidato a Irisacqua (che in precedenza gestiva direttamente l’operazione), con una spesa di 20 euro a pozzetto. A Gradisca i pozzetti sono in tutto 2 mila 125 e servirebbero 42 mila 500 euro per pulirli regolarmente. «Ecco perché si preferisce agire a rotazione, dando la priorità alle zone a maggior rischio allagamento – conclude Giuliani – ma nell’ultimo intervento è stata ripulita la metà dei pozzetti».
Luigi Murciano
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