Grande Guerra: torna dall’Ungheria il gelso che ispirò Ungaretti

Da sabato «l’albero isolato» in mostra a San Martino del Carso fino al 2 giugno È una reliquia magiara che parla al cuore di tutti

Dall’Ungheria, dove è custodito come una reliquia al Móra Fenec Múzeum di Szeged, ritorna, dopo quasi un secolo, nella sua terra natia il gelso solitario, che si stagliava, con il tronco crivellato di proiettili eppur rinverdito da poche gemme caparbie, sulla prima linea di fuoco nel «valloncello dell’albero isolato», dove il poeta Giuseppe Ungaretti al fronte scrisse poi, nel 1916, San Martino del Carso.

Gli ungheresi del 46º Reggimento lo conoscevano come «l’albero di Doberdò». Il legame è tale che nell’estate del 1916 il gelso viene tagliato e trasportato in Ungheria con tutti gli onori. Nascosto in un’intercapedine del Museo di Szeged, per sottrarlo all’epurazione sovietica della memoria nazionale magiara, l’albero ricompare negli anni 80. In Ungheria è monumento nazionale. Per tutti, è un simbolo della Grande Guerra che si potrà vedere al Circolo ricreativo Visintin di San Martino da sabato al 2 giugno.

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