Gusti di frontiera: una fiumana di gente, poche toilettes

Gorizia, tante segnalazioni per la carenza di bagni chimici. Presi d’assalto i chioschi di Maze, Austria e Balcani

GORIZIA. Un fiume in piena. Una città letteralmente presa d’assalto: aperta ai forestieri (i più prossimi, ma anche molti visitatori da fuori regione) e chiusa ai goriziani. In sintesi, Gusti di frontiera 2015 è stato questo, soprattutto nella sua ultima giornata, baciata finalmente da un timido sole e da temperature più miti rispetto ai giorni precedenti.

Sin dalle prime ore del mattino si registravano code all’ingresso del capoluogo isontino, e anche parcheggi selvaggi. Prima di mezzogiorno hanno iniziato a scarseggiare i posti a sedere: per questo, in molti hanno deciso di fare qualche passo fuori dai borghi in cui si sviluppa la manifestazione per ripiegare su un toast o un panino in un bar decisamente meno “esotico” ma che si può addentare con la comodità di un posto a sedere. E, soprattutto, di una toilette a portata di... bisogno.

Già, perché se nel grande successo dell’edizione appena conclusa si vuol trovare un neo è proprio questo, registrato pure in diversi commenti riportati sulla pagina facebook “Sei di Gorizia se...”. Pochi, scarsamente visibili, non segnalati, i bagni latitano.

Ma, in generale, non risultano molto evidenti neppure le indicazioni affisse ai pali per indirizzare i visitatori nelle varie zone in cui si sviluppa la manifestazione.

Meglio quindi, come fanno in molti, camminare tenendo ben aperta la mappa in distribuzione agli ingressi della kermesse che ha visto fra i suoi punti di maggiore attrazione lo stand-baita di Tina Maze, preso d’assalto dai fan della sciatrice in cerca di un autografo.

Affollatissima pure via Rastello, dove hanno ripreso vita negozi chiusi da decenni per essere allestiti come suggestive mescite e osterie: e dato il positivo riscontro di queste iniziative, in molti auspicavano la possibile stabilizzazione di alcune di queste aperture.

Veri assembramenti quelli nei borghi Austria e Balcani, quest’ultimo reso ancor più impraticabile dalle code senza fine per accaparrarsi un kürtöskalács, dolce tipico ungherese.

E questo indipendentemente dall’orario: perché a Gusti non esiste una regola, dessert e cibi salati si possono mescolare a proprio piacimento. Con buona pace dello stomaco.

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