Gusto: «Racconto la vita col mio rap masticabile»
Apri il computer, . raggiungi iTunes e trovi spiaccicato sullo schermo il tuo nome proprio sull’ambita Cima Coppi del single of the week. Wow. «Resti lì, fissi la schermata e non ci credi». La rete è pazzesca, non sai mai dove e cosa ti porta a riva. È comprensibilmente sorpreso il ragazzo del ’77 che si fa chiamare Gusto, ma in realtà è Giulio Mazzaro da un ventina d’anni tracciabile sul sentiero rap. Occhio, però, rapper non è la definizione che lo fa felice. «Nulla di grave, in fondo non è mica sbagliata.
Se devo scegliere preferisco musicista, ho la tendenza al melodico e uso la base musicale per qualunque slancio creativo. Negli anni mi sono ammorbidito dopo una partenza hip hop un po’ cruda, ma non sono nemmeno figlio di quella cultura. Ci devi nascere in simbiosi per sentirtelo veramente addosso».
Collaborazione fissa con Kappah (ancora ben solida) e la nuova sinergia con Steve Forest, davvero un bel nome. Dj Star finisce così per sette giorni in copertina. E l’ascolto scivola veloce in rete come una bilia di vetro su un tavolo di cristallo.
- Vorremmo entrare nel sistema, Giulio. Uno si alza un soleggiato mattino e si mettere a vergare in rima e a trasformare le parole in una sequenza ritmata. Come avviene il contatto?
«Io ho usato il metodo classico: rubavo i vinili a mio padre - roba soul, blues e rock anni Settanta - e ci cantavo sopra. Facile. Percepisci del benessere e vai avanti cercando l’evoluzione. Altrimenti rimani imprigionato nell’hobby da dopo cena».
- Qualche anno divorato in solitudine a stabilire la direzione e poi il primo incontro con Kappah.
«Sì, e il risultato della stretta di mano è un disco, Bubble Gun, un rimbalzo fra rap e pop con la facilità che amo definire rap masticabile».
- Altro passo, altro giro di giostra. E si materializza un tale Steve Forest, deejay piuttosto noto nell’ambiente.
«Durante una passeggiata incontri molte persone e Steve è stata una di queste. Mi chiede una collaborazione nell’album Pirati Urbani della Jolly Roger e la risposta è ovviamente volentieri. È una raccolta di dodici brani e di due bonus track realizzati dal noto dj insieme con un notevole carrettata di nomi piuttosto glamour, J-Ax, Club Dongo, Piotta, Mondo Marcio fino ai Gemelli Diversi. Un prodotto piuttosto ballabile».
- Con Packman Revolution raggiunge in fretta la top ten di ascolti, nella sezione rap-hip hop, e con Dj Star il single of the week . Alle stelle!
«I due singoli del nuovo corso. Me ne ero stato per parecchio tempo in disparte. Soddisfazione multipla».
- Chi la ispira?
«Tematiche ricorrenti. Sentimento, emotività, amore, stati d’ansia. Tutti facilmente reperibili nella vita di ogni giorno. Mi piace pensare ai miei brani come canzoni, meglio se non etichettabili. Lo stereotipo hip pop è restrittivo».
- A maggio uscirà un altro singolo e a fine anno...
«Yes woman, certo. Prodotto da Steve e Kappah e realizzato con Joe Petrini e Loop Loona. Sto lavorando pure all’album da solista. Pian piano arriverà».
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