Ha lottato per un anno contro il male ma non ce l'ha fatta: è morta Antonella Pizzinato

Sessantenne, malata dal 2019, era esperta di “counseling” e sposata con Alessandro Lovato, presidente della Git Grado

MANZANO. Ha lottato con il tumore per più di un anno, dopo che i medici le avevano diagnosticato il male nell’aprile 2019. Si è spenta mercoledì a 60 anni Antonella Pizzinato, persona molto conosciuta nella sua Manzano, ma anche nel resto della provincia di Udine e a Grado, dove viveva con il marito Alessandro Lovato, presidente della Grado impianti turistici (Git) e originario di San Giovanni al Natisone.

Una vita, quella di Antonella, dedicata all’insegnamento e alla conoscenza dell’altro. Dopo molti anni vissuti nella capitale della sedia, i due avevano deciso di trasferirsi sull’isola del sole.

«Vent’anni fa iniziò la sua esperienza di consulente – ricorda Lovato –, creandosi una fitta rete di corsisti e amici. Era un percorso di cui era molto innamorata». Il suo impegno l’aveva portata a diventare presidente dell’associazione di “counseling” e di formazione alla relazione interpersonale (Coesi) per una decina d’anni, dopo esservi entrata nel 2005, occupandosi della comunicazione e del dialogo tra insegnanti e allievi.

Laureata in lingue straniere, la passione per la tematica l’aveva sempre contraddistinta, lavorando a stretto contatto anche con i clienti nel settore commerciale.

«La formazione in “counseling” – scriveva su di sé Antonella Pizzinato in una presentazione di qualche anno fa – mi ha permesso di crescere come persona e di costruire relazioni significative nella mia vita, sia con i miei familiari che con le persone che incontro nei vari ambienti che frequento. La ricchezza, l’autenticità e la profondità degli scambi con le altre persone mi matura, mi affina, mi mette in discussione ed anche in crisi talvolta, mi aiuta a “vedermi”, a distillare le parti di me che desidero migliorare e ad accrescere le parti di me che ritengo degne di valore».

Il periodo della malattia ha segnato profondamente la coppia: «In quest’ultimo anno e mezzo – sottolinea il marito – abbiamo scoperto molte cose positive, a partire dalla vicina che ci aiutava con il pranzo, e dal reparto di oncologia di Udine, dove c’è un altissimo livello di professionalità e umanità. Siamo abituati sempre a lamentarci, ma ci dobbiamo anche fermare a ringraziare».

Dopo un periodo trascorso in ricovero in ospedale nel capoluogo friulano, durante la prima ondata del coronavirus, per poi trascorrere un periodo all’Ospizio marino di Grado e, infine, all’Hotel Astoria, venendo qui gli ultimi periodi con il consorte (titolare dell’albergo).

«Le piaceva molto l’aria di questo luogo. Nel primo anno aveva gestito positivamente la malattia, ma alla fine la cosa è degenerata» e non c’è stato più nulla da fare. L’ultimo saluto ad Antonella da parte della famiglia, con i figli Paolo, Davide e Piero, si terrà in forma privata, anche per evitare ogni possibile assembramento e rischio legato al Covid-19. Le spoglie riposeranno nel cimitero di Buttrio. —


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto