Ha sconfitto il tifo e l’influenza spagnola, ma nulla ha potuto contro il Covid: aveva 105 anni

UDINE. Ha sconfitto il tifo e l’influenza spagnola, ma nulla ha potuto contro il Covid. Maria Gottardo è morta, sabato 28 novembre, alla casa di cura La Quiete di Udine, all’età di 105 anni.

Un’esistenza lunga e felice la sua, nella quale, certamente, non sono mancati anche i momenti di sofferenza. Nata a Udine il 17 aprile 1915, la sua vita è stata scandita dalla passione per l’insegnamento, prima a Nogaredo di Prato, poi a Pasian di Prato, per una carriera da maestra che è durata 40 anni.

«Nonna Maria adorava la storia, la lettura e i gialli di Alfred Hitchcock e di Agata Christie – racconta la nipote Patrizia Ribano, che oggi vive in Irlanda –. Era una persona istruita che ha sofferto quando, a 95 anni, la vista le è calata e ha cominciato a fare fatica a leggere».

Sposatasi con Bruno Ribano, è rimasta vedova prima di compiere cinquant’anni, e anche il figlio Bruno è morto in giovane età.

«La nonna adorava il suo lavoro ma amava anche fare le vacanze – aggiunge la nipote Patrizia – ricordo ancora quanto le piacesse andare in viaggio, specialmente in nave».

Persona dinamica e allegra, Maria Gottardo era autonoma fino a qualche anno fa e non sopportava l’idea che altri facessero le cose per lei.

«Dopo aver avuto un piccolo incidente, con la rottura dell’anca, è stata costretta a fermarsi e a farsi ricoverare in una casa di riposo – ricorda Tiziana Ribano –. Nonostante qualche brontolio iniziale si è abituata presto alla nuova realtà e a La Quiete si è sempre trovata bene. Era in salute e non fosse arrivato il Covid credo che sarebbe ancora tra noi. Dopotutto aveva già superato il tifo e la spagnola da bambina».

Maria Gottardo ha contratto il virus nella struttura per anziani di via Sant’Agostino, nonostante tutte le precauzioni prese dalla struttura per limitare il diffondersi del Covid.

E’ probabile possa essere stato uno degli operatori a trasmetterlo, visto che sono una decina quelli risultati positivi (e messi in isolamento). Per fortuna risulta esserci un solo contagiato tra gli ospiti (su un totale di 450 persone), a quanto riferisce la direzione de La Quiete, escludendo quindi il rischio che possa formarsi un focolaio.

 


 

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