Hera Trading a Trieste: 17 milioni l’anno al Fvg

La fusione con AcegasAps impone il trasferimento della sede legale da Imola. Gettito fiscale per le casse della Regione. E il sindaco Cosolini ne vuole una parte

TRIESTE. Una nuova targa di vetro, da ieri, è inchiodata al muro di Palazzo Modello, quartier generale di AcegasAps con vista su piazza Unità, accanto al portone di via del Teatro. Annuncia che ora è questa la casa di Hera Trading, grossista di luce e gas sui mercati internazionali nonché terza società per fatturato del Gruppo Hera, la multiutility emiliano-romagnola che dal primo gennaio ha incorporato proprio AcegasAps.

Commissionare quella targa sarà costato qualche pezzo da 50 euro. Eppure vale molto di più, perché testimonia che la sede legale di Hera Trading è Trieste (e non più Imola) in conseguenza dei patti parasociali che stanno alla base della fusione tra Hera e AcegasAps. Già, ma quanto vale? «Tra i 15 e i 17 milioni l’anno» di nuovo gettito fiscale destinato alle casse della Regione.

Parola di chi, Roberto Cosolini per capirci, intende farla valere, questa targhetta di vetro. Potrebbe rivelarsi già affare da campagna elettorale, verso le regionali di fine aprile. Di certo diverrà tema caldo delle trattative che verranno dopo, allorché il sindaco andrà a batter cassa al governatore uscito dalle urne, e reclamerà un occhio di riguardo per il capoluogo.

«Non ci sono molti Comuni, in questi tempi, si mostrano capaci di portare avanti operazioni industriali-istituzionali di tale livello», così il primo cittadino ieri nella conferenza stampa in scena a Palazzo Modello con Cesare Pillon per AcegasAps, il direttore generale Sviluppo e mercato di Hera e consigliere di Hera Trading Stefano Venier, e l’ad della stessa Hera Trading Pietro Musolesi.

«L’insediamento di Hera Trading concorre alla ricchiezza complessiva della Regione. Ritengo ha aggiunto Cosolini – sia il caso allora di discutere della possibilità che una quota venga destinata a determinati investimenti per lo sviluppo del territorio triestino».

Si sente forte, evidentemente, il sindaco. Depositario di un potere contrattuale dato dall’esser stato come rappresentante del Comune di Trieste - socio di riferimento col Comune di Padova in AcegasAps holding - uno dei promotori della fusione con Hera e, di conseguenza, dello sbarco di Hera Trading in città.

Uno sbarco di nome, e non di fatto. I 30 dipendenti di Hera Trading restano a Imola. Il loro, in fondo, è un lavoro prevalentemente “a schermo”. Un lavoro di trader specializzato sui mercati dell’energia che altre società di peso, anche italiane, fanno fare ai loro operatori persino da Londra. Le ricadute, dunque, qui non sono occupazionali, bensì «indirette», e si misureranno - oltre che in gettito fiscale - in «maggiore competitività», la precisazione di Venier.

Entra dunque nel vivo l’integrazione fra Hera e AcegasAps dopo il perfezionamento della fusione avvenuto lo scorso primo gennaio, contestualmente agli ingressi nel cda di Hera di Giovanni Perissinotto e Cesare Pillon (in rappresentanza, rispettivamente, dei comuni di Trieste e Padova) e nel cda di AcegasAps di Tomaso Tommasi di Vignano e Maurizio Chiarini, presidente e amministratore Delegato di Hera. Hera Trading è anche titolare di capacità di trasporto di breve e di lungo periodo sui metanodotti Tag e Transitgas per l’import di gas dall’hub austriaco di Baumgarten e dagli hub nordeuropei presenti in Olanda e Germania.

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