«Ho un coltello in tasca» E gli porta via venti euro

Terzo d’Aquileia, un giovane di 19 anni l’altra notte si è trovato dinanzi il bandito Rincasava da una festa in oratorio
Ruda 13 Dicembre 2012 ritrovo cadaveri Copright Petrussi press Turco
Ruda 13 Dicembre 2012 ritrovo cadaveri Copright Petrussi press Turco

TERZO D’AQUILEIA. «Ho un coltello in tasca, dammi subito i soldi». È stato rapinato per soli 20 euro, a pochi passi dal centro del paese. Un ragazzo di 19 anni, residente a Terzo, mentre stava rincasando, dopo aver partecipato ad una festa in ricreatorio, è stato fermato da un individuo che lo ha minacciato di ferirlo con un coltello. Il fatto di cronaca è accaduto nella notte tra lunedì e martedì ma è stato reso noto soltanto ieri. Il giovane ha sporto regolare denuncia ai carabinieri di Aquileia, che ora stanno indagando nel tentativo di risalire all’identità del colpevole. Intanto in paese c’è preoccupazione. I residenti e anche il primo cittadino, Michele Tibald, chiedono più controlli da parte delle Forze dell’ordine. Il ragazzo, stando a quanto riferito, era appena uscito da una festa organizzata, all’interno del ricreatorio parrocchiale di Terzo, per festeggiare la Pasquetta.

Era circa l’una di notte e il giovane stava percorrendo le vie del paese, poco distante dalla chiesa di San Martino, per rientrare a casa. Improvvisamente, nell’oscurità, è stato avvicinato da un uomo alto, pare avesse un accento dell’Est Europa. Poche parole, pronunciate con un fare particolarmente risoluto. «Dammi subito tutti soldi che hai. In tasca ho un coltello. Muoviti altrimenti ti meno». Il diciannovenne, dimostrando grande sangue freddo, ha preso 20 euro dalla tasca e ha appoggiato i soldi per terra. «Metto i soldi qui a terra – ha detto con un filo di voce – è tutto quello che ho. Lascio i 20 euro e me ne vado» ed è fuggito verso casa con tutto il fiato che aveva in corpo. Lo sconosciuto, chinatosi a raccogliere il denaro, si è allontanato nell’oscurità. Poteva accadere una tragedia. Ne è consapevole il sindaco di Terzo, Michele Tibald. «Un episodio grave e preoccupante – commenta – quello che è successo crea inevitabilmente apprensione nella popolazione, come del resto qualsiasi altro episodio criminoso che colpisce una comunità tranquilla come la nostra. Considerate le modalità sembra sia opera di un disperato e non di un professionista. A mio avviso è un sintomo della crisi. Purtroppo la difficoltà economica può spingere anche a questo. Ovviamente è un comportamento deprecabile. Tante persone sono in difficoltà e non per questo vanno in giro a rapinare la gente. La maggior parte dei cittadini, con dignità, cercano di superare i problemi in modo lecito». Tibald assicura che è la prima volta che si verifica un fatto simile a Terzo. «Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine – dichiara - speriamo che questo individuo venga assicurato al più presto alla giustizia».

Elisa Michellut

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