Honsell: qui si respira solidarietà ma anche l’autentica fratellanza

UDINE.
«Attraverso i vostri volti, vedo la storia di questa città, di questo popolo. E io mi sento parte della vostra famiglia». Ha esordito così il sindaco Furio Honsell che ha voluto salutare i partecipanti alla messa, celebrata ieri alla Quiete.


«È sempre un piacere – ha detto ancora il primo cittadino – venire a trovarvi perché mi sento anch’io parte della vostra famiglia. Ma vedo anche un presente fatto di tante difficoltà, di sofferenza e sconforto. La Quiete in questo percorso vi accompagna e aiuta a superare i problemi. E vi aiuta anche a ritrovare percorsi e significati nelle vostre giornate. Ogni giornata, infatti, vale la pena di essere vissuta perché questo è un luogo di solidarietà e di autentica fratellanza».


Poi, rivolgendosi agli operatori, ha detto ancora: «Venire qui per tutti è sempre una grande esperienza, continuate con questa energia e con questo impegno. Ho nominato alla guida dell’Asp persone che hanno in mente tanti progetti da realizzare per far crescere la Quiete. Ringrazio ancora chi vi intrattiene e chi vi aiuta. Buon Natale, davvero».


Honsell si è poi assentato per altri impegni istituzionali prima di rientrare alla Quiete per l’ora di pranzo. Ma non ha avuto tempo neppure di sedersi un attimo. Il sindaco ha infatti preferito parlare o soffermarsi magari soltanto un attimo con tutti gli anziani che ieri erano assieme ai loro parenti in due sale da pranzo distinte.


«Per un sindaco – è stato il suo commento - credo sia un atto più che doveroso intrattenersi con le persone che hanno fatto la storia e anche la fortuna di questa città. I nostri anziani, infatti, oltre che essere la nostra memoria storica, sono anche un immenso patrimonio umano».


Anche l’europarlamentare Debora Serracchiani ha voluto portare la sua testimonianza di vicinanza e di solidarietà intrattenendosi a lungo con gli ospiti.


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