Hotel e ristoranti fanno i conti con il Covid: la pandemia ha cancellato un terzo del fatturato
Il focus della Fondazione nazionale commercialisti ha “fotografato” i bilanci 2020 delle società di settore in tutta Italia
UDINE. Un terzo esatto del fatturato volatilizzato. La pandemia da Covid 19 ha colpito duro il mondo della ricettività, della ristorazione e del turismo. Che gli affari fossero andati male lo si sapeva già, adesso a certificare il disastro che è stato ci sono numeri nero su bianco.
Il focus della Fondazione nazionale commercialisti ha infatti “fotografato” i bilanci 2020 delle società di settore in tutta Italia. E pensare che in Friuli Venezia Giulia, da questo punto di vista, è andata meno peggio che altrove. Il -33,9% di ricavi di alberghi e ristoranti è infatti una performance migliore rispetto a regioni come Lazio (-51,9%), Lombardia (-47,2%), Veneto (-48,7%), Campania (-47,9%) o Sardegna (-46,9%) e tante altre.
I numeri del Fvg
Quanto vale il comparto in regione? Analizzando i dati forniti dall’Osservatorio dei commercialisti, in Friuli Venezia Giulia nel 2020 il valore della produzione di ricettività e ristorazione (compresi naturalmente bar ed esercizi pubblici) è stato pari a 389 milioni 401 mila euro, con una flesione del -30,1%. I ricavi sono stati pari a 356 milioni 406 mila euro, con un segno negativo che si attesta a -33,9%, il valore aggiunto è stato pari a 130 milioni 976 mila euro con un -38,5%, i dipendenti sono 5.840, in calo del -14,1%.
In tutta Italia il fatturato del comparto ammonta a oltre 18 miliardi di euro, una fetta importante del Pil nazionale e vi lavorano un esercito di oltre 390 mila persone, tra dipendenti fissi, stagionali, a chiamata.
La situazione nazionale
Passando dalle macroaree alle singole regioni, si rilevano decrementi del fatturato molto elevati nel Lazio (-51,9%), in Basilicata (-49,9%), in Veneto (-48,7%), in Toscana (-47,9%), in Campania (-47,9%) e in Lombardia (-47,2%), mentre nelle Marche (-29,6%), in Abruzzo (- 29,8%), in Calabria (-37,7%), in Valle d’Aosta (-30,6%) e in Molise (-31,2%) e si sono verificati i decrementi più contenuti.
Nel Sud, le isole hanno presentato risultati molto diversi, con la Sardegna (- 46,9%) in forte calo e la Sicilia (-41%) con una riduzione più contenuta ma comunque elevata. Sempre nel Sud, come appena visto, le regioni più colpite sono state Basilicata e Campania, mentre l’Abruzzo ha fatto registrare il calo più contenuto. Nel Nord Ovest che, come macroarea, registra il secondo calo più significativo, i valori sono più allineati tranne che per la Valle d’Aosta in cui, si osserva un decremento decisamente inferiore.
Nel Nord Est, a fronte della flessione piuttosto ampia del Veneto e dell’Emilia Romagna (-40,7%), due regioni trainanti soprattutto per il turismo, si registra il calo più contenuto del Friuli Venezia Giulia (- 33,9%) e del Trentino Alto Adige (-33%).
Nel Centro, due regioni presentano riduzioni molto ampie del fatturato. In primis, il Lazio (-51,9%) che presenta il calo più elevato rispetto alle altre regioni seguito dalla Toscana (-47,9%).
I comparti
Spostando l’attenzione sull’andamento dei ricavi nei singoli comparti del settore ristoranti e alberghi, quelli più colpiti dalla riduzione del fatturato sono gli alberghi e strutture simili (-55,7%) e alloggi per le vacanze (-47,4%). A seguire ristoranti e attività di ristorazione mobile (-39,9%), bar e altri esercizi simili (-38,3%) e catering (-36,7%), mentre il comparto delle aree di campeggio (-28,8%) presenta il calo più contenuto. Le società del settore ristoranti e alberghi che chiudono il bilancio 2020 in utile, sono pari al 41% del totale del campione analizzato, mentre rappresentavano il 61,6% nel 2019. A causa della pandemia da Covid 19, dunque, in un solo anno si è verificato un calo molto significativo, pari al 20,6%.
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