Hypo bank, 400 posti in bilico: "Vienna si decida a vendere"
TRIESTE. «Su Hypo bank registriamo un’opacità imbarazzante da parte del governo austriaco». Con un colpo di pennello marcato e profondo, l’assessore regionale Gianni Torrenti ha affrescato il “caso Hypo bank” in Consiglio regionale, nel corso di una conferenza dei capigruppo allargata ai rappresentanti sindacali e dipendenti della banca.
Quasi paradossale il quadro: il socio unico proprietario dell’azienda, il governo austriaco, ha deciso di procedere alla liquidazione del gruppo bancario, mettendo sulla graticola 400 posti di lavoro, di cui 300 nel solo Fvg. Di fatto, Vienna sbatte sistematicamente la porta in faccia a potenziali acquirenti della banca, e marcia decisa verso un licenziamento collettivo dei dipendenti italiani.
Questa intransigenza, ribadita dall’audizione di ieri, ha indotto il consiglio regionale a redigere e approvare all’unanimità, a tempo di record, una mozione, subito accolta dalla giunta, per sollecitare il governo centrale e le giunte regionali di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna a fare pressione sul governo austriaco per scongiurare la liquidazione aziendale e la conseguente crisi occupazionale.
La presidente Debora Serracchiani ha ricordato la «copiosa e costante attività diplomatica del Fvg», ribadendo di aver già investito il governo centrale della vicenda, e sollecitando l’Austria ad assumere «comportamenti coerenti».
In commissione, Torrenti ha fatto esplicitamente riferimento a «rapporti internazionali tradizionalmente sereni, contraddistinti da una collaborazione consolidata su diversi temi, che rischiano seriamente di scricchiolare». L’impegno della Regione è stato ripetutamente riconosciuto anche dalle sigle sindacali.
Nicoletta Simonetti (Fabi), Pietro Santoro (First Cisl) e Mattia Grion (Fisac Cgil) hanno ringraziato la presidente Serracchiani per quanto fatto, riservando stoccate al governo austriaco.
I referenti delle sigle sindacali hanno ricordato quanto la banca sia competitiva e appetibile per professionalità e rete di rapporti sul territorio, spiegando che «potenziali acquirenti della banca non mancherebbero, ma serve la disponibilità della proprietà a trattare».
Ancora, i sindacalisti si sono rivolti alla politica regionale chiedendo, in extrema ratio, adeguate tutele per i lavoratori in caso di una liquidazione aziendale «ancora comunque scongiurabile, e nei confronti della quale non accettiamo di porci con rassegnato fatalismo». Immediata intesa, a commissione ancora in corso, tra Pd, Cittadini, Ncd e Forza Italia. Con la mozione, la Regione passa la palla al governo nella speranza che Roma riporti Vienna a miti consigli.
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