«I Beatles? Musica che attraversa le generazioni»

Il jazzista italoamericano Al Di Meola mercoledì sulla diga di Grado. «Grazie a loro ho scelto di suonare»

Il secondo concerto del Grado Festival Ospiti d’Autore chiama sul palco della Diga Nazario Sauro, a Grado, mercoledì alle 21.30, il funambolico chitarrista jazz Al Di Meola, unanimemente tra i piú apprezzati esempi di virtuosismo jazz fusion. A Grado il cinquantottenne chitarrista di Jersey City con irrinunciabili ascendenze italiane, presenta un repertorio dedicato quasi interamente alla musica dei Beatles e intitolato appunto Beatles& More. Gli abbiamo chiesto quali fossero le ragioni di questo tributo.

«Devo a loro la prima vera ragione del mio interesse per la musica. La loro è una musica integra e completa già nelle forme iniziali, motivi e melodie eccezionali e che hanno dato vita a sviluppi creativi straordinari sia sul piano melodico sia su quello armonico».

E cosí sono stati i Beatles a influenzare il suo quotidiano rapporto con la musica?

Esattamente e in modo generale, globale. Col passare del tempo ho voluto espandere il mio modo di suonare la chitarra e con l’avvento della musica fusion io e molti altri musicisti abbiamo sviluppato un modo di suonare molto complesso. Tornare adesso alla musica dei Beatles è come tornare a una musica sacra che attraversa le generazioni e, mi creda, non c’è niente di piú straordinario.

Come sta andando questo tour che lei sta portando in Paesi molto diversi con generazioni di giovani che forse hanno un approccio molto generico alle melodie dei Beatles. Il pubblico come risponde?

Guardi, dappertutto c’è un entusiasmo strabiliante, il pubblico partecipa in modo incredibile perfino in modo rumoroso, con urla e davvero grande partecipazione, certo, alcune melodie sono molto popolari e questo ha la sua parte.

Beatles & More, cosa c’è oltre i Beatles nel repertorio del concerto?

Oltre i Beatles c’è la mia volontà di inserire nel repertorio alcune mie composizioni insieme ad alcune di Astor Piazzolla con il risultato di un concerto che piace molto al pubblico e soddisfa molto anche me.

Lei è davvero un virtuoso della chitarra, quanto crede che conti la tecnica per un musicista?

È la cosa piú importante! Perché con una tecnica fragile o incerta non si è in grado di suonare quello che immagina nella testa e cosí l’atto creativo è molto meno efficace. La tecnica è essenziale ed è questo che ho fatto negli ultimi trent’anni!.

Il concerto sarà impreziosito, a partire dalle 21, dall’esibizione di una delle personalità emergenti piú fresche del panorama musicale regionale, la cantante Elsa Martin, accompagnata sul palco dal chitarrista e arrangiatore Marco Bianchi. Trentenne tolmezzina diplomata con lode al conservatorio di Klagenfurt, ha di recente vinto il Premio Parodi e conquistato la finale del Premio Tenco. Del 2012 è il suo disco dal titolo “vERsO”. I biglietti per il concerto saranno in vendita anche prima del concerto alla cassa della Diga Nazario Sauro.

Gabriele Giuga

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