I cani lupo Calsifer e Green Chakra campioni mondiali

CIVIDALE. È “cividalese” il cane lupo cecoslovacco vincitore del campionato mondiale di razza svoltosi a Nitra, nella Repubblica Slovacca.
Si chiama Calsifer, ha due anni e mezzo ed è di proprietà di Emilio Petrucci e della sua compagna, Ilari Viglietti, che oltre al magnifico esemplare impostosi nella prestigiosa sfida di settore possiedono anche una femmina, di due anni più vecchia, anch’essa iscritta all’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) e dotata di pedigree. Ma la star, ora, è appunto Calsifer, che ha regalato alla sua “famiglia” e alla cittadina ducale un titolo mondiale.
«Risultato splendido, siamo entusiasti», commenta con giustificato orgoglio Petrucci, precisando che il trionfo «è il frutto della collaborazione di un affiatato team»: oltre ai padroni, dello splendido esemplare si occupano «Annalisa Colombo e Alberto Cudicio, dell’allevamento di cane lupo cecoslovacco “La favola del lupo”, che ha sede a Buja, la clinica veterinaria del dottor Bellocchio, a Cividale, e altre persone», che supportano la coppia nella gestione e nell’addestramento degli animali. Assieme a Calsifer un altro lupo cecoslovacco è arrivato primo, nella categoria Young Class, anche seguito dal team di La favola del lupo: il suo nome è Green Chakra ed è di Sara Zaro di Faedis.
«Un gruppo di lavoro tutto friulano, insomma – sottolinea Emilio Petrucci –, ha portato a casa ben due titoli mondiali. Altri 150, magnifici, i concorrenti, provenienti da tutta Europa e oltre». Il cane lupo cecoslovacco è una tipologia molto impegnativa, in quanto l’indole selvatica del lupo dei Carpazi, da cui la razza deriva, si estrinseca in maniera evidente. «Per questi cani – spiega il padrone di Calsifer – è importante trovare una precisa collocazione nel nucleo familiare, che associano al proprio branco, e ricevere un’educazione ferma, puntuale, che va impartita fin dai primi mesi di vita. Purtroppo negli ultimi anni il loro aspetto, molto simile a quello del lupo selvatico, ha fatto nascere una sorta di moda, che spinge tanti ad acquistarli senza però avere la preparazione necessaria per saperli gestire». —
L.A.
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