I cervelloni del gioco lanciano la sfida tra Sushi e steroidi VIDEO

UDINE. La città inaugura il laboratorio di giochi del nord est. Perché da ieri (prosegue pure oggi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19) alla ludoteca di via del Sale si sono dati appuntamento i guru internazionali dei giochi da tavolo. Dalla Germania è arrivato pure un talent scout. Insomma, la prima convention di Inventori di giochi è un appuntamento che intreccia divertimento, economia e artigianato. Oltre, ovviamente, a tanta fantasia.
Ospiti d’eccezione della due giorni sono Paolo Mori e Daniele Tascini, due importanti autori nazionali cresciuti in eventi del genere. Paolo Mori ha trovato la sua consacrazione italiana vincendo nel 2008 il Premio Archimede, ovvero il “Leone di Venezia dei giochi da tavolo” con il gioco “Lorenzo il Magnifico”.
Stesso riconoscimento per Daniele Tascini che, in collaborazione con Simone Luciani, nel 2012 ha vinto presentando il gioco “Marco Polo”. Nel 2013 entrambi hanno conquistato fama internazionale: il gioco “Tzolk’in il calendario Maya” di Daniele Tascini e Simone Luciani, ha centrato la nomination al premio internazionale dei giochi da tavolo “International Gamers Awards”, mentre “Augustus” di Paolo Mori ha conquistato un posto alla finale del prestigioso premio tedesco “Spiel des Jahres”.
Alla Ludoteca è possibile vedere (e provare) entrambi i giochi. Fra i tre piani dell’edificio da poco restaurato che si affaccia sui giardini del Torso, si alternano tavoli carichi di novità. Come “Cuzco”, il game da tavolo ideato da Mori che fa svestire al protagonista i panni del 2013 per indossare quelli di un nobile Inca, guadagnare i favori dell’imperatore e accrescere il potere della capitale.
Sempre Mori ha portato in anteprima pure “Espansione di Libertalia”: pirati, apprendisti e negromanti, con cui compiere scorrerie e abbordaggi. Tascini ha dato libero sfogo alla fantasia con “Sushi bar”, un gioco di destrezza, e “Assasin”, un «mercante in fiera, sotto steroidi», ha spiegato.
I giochi arrivati in anteprima a Udine sono 12: si spazia dalle arti marziali di Roberto Pestrin, al Medioevo con Enrico Feresin, l’agricoltura nel XVI secolo (Maurizio Buso), la Repubblica di Venezia (David Zanotto), Cappuccetto rosso (Ivan Gariboldi), Domino (Emilio Zampa), le isole tropicali (Francesco Durigon e Luca Fogliato), un mercato arabo (Gabriele Zuttion), i rompicapo di Agostino Recchia e gli scenari post apocalittici di Francesco Da Ros. A salutare la prima convention, ieri, anche il sindaco e presidente di Giona, l’associazione nazionale città in gioco, Furio Honsell.
«A volte può sembrare che il gioco sia fine a se stesso – ha detto –, ma esattamente come un fiore, sa dare i propri frutti: insegna a vincere e perdere. E non è l’unica funzione. Per esempio a Udine, ludoteca e Ludobus sono diventati fattore di coesione sociale e la prova, come la convention conferma, che fra i giochi c’è spazio pure per un’attività imprenditoriale».
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