I coniugi Marangone proseguono la battaglia per gli ammalati di Sla

Rivignano: la moglie di Stefano, l’ex calciatore colpito dal male, è a Roma con il Comitato 16 novembre. Oggi l’ennesimo presidio per richiamare l’attenzione del governo sul Piano per le non autosufficienze

RIVIGNANO. Di nuovo in viaggio verso la capitale. Di nuovo pronta a far sentire la sua voce. Perchè non c’è più tempo per rinvii, false promesse, vaghe rassicurazioni, sorrisi accomodanti. Ora servono risposte. Per Stefano e per tutti gli altri disabili gravissimi d’Italia.

A Roma l’attende un altro presidio davanti al Ministero dell’economia e delle finanze, il 14esimo cui Paola Ecoretti, moglie di Stefano Marangone, ex calciatore, malato di Sla da 13 anni, partecipa dal 2010.

Accanto a lei, oggi dalle 10.30, i componenti del Comitato 16 novembre, associazione per Sla e patologie altamente invalidanti che ha promosso la manifestazione, gli ammalati tracheostomizzati in carrozzina e in barella e i familiari.

Tutti ancora una volta costretti a mobilitarsi per richiamare l’attenzione del governo.

«Ancora una volta – afferma Paola – i malati sono costretti a manifestare in strada per reclamare quelli che sono solo i loro diritti. È una vergogna, speriamo di avere risposte chiare sui temi forti che stiamo portando avanti da troppo tempo. Per gli ammalati friulani ci chiediamo dove siano andate a finire le risorse aggiuntive accordate dal governo perchè a noi famiglie quest’anno non è arrivato nulla».

Perchè se è vero che il Comitato 16 novembre è riuscito a ottenere finora un contributo di 100 milioni per i malati di Sla (2010), il ripristino del Fondo non autosufficienza per un importo di 275 milioni di euro (2012, governo Monti), l’aumento del Fna fino a 350 milioni di euro (2013 governo Letta), la strutturazione del Fna per 250 milioni con un aumento fino a 400 milioni (2014 governo Renzi), c’è ancora molto da fare.

Quattro le richieste che oggi saranno fatte al governo. Si chiederà «la definizione di un Piano nazionale per le non autosufficienze per rendere esigibili diritti, prestazioni e servizi per le persone non autosufficienti in Italia senza disuguaglianze territoriali; riunioni programmate del tavolo interministeriale sulla non autosufficienza con cadenza almeno mensile per approvare il Piano entro novembre; alzare la dotazione del Fondo nazionale della non autosufficienza ad almeno un miliardo di euro nel 2016 e 1,2 miliardi nel 2017 per garantire l’attuazione graduale in Italia di livelli essenziali di assistenza definiti nel piano; ridiscutere l’Isee con ridefinizione di criteri e tabelle valevoli in tutta Italia, senza possibilità di modificarle a livello regionale e comunale».

Seppure a distanza, Stefano sarà al fianco di Paola nella battaglia. «Siamo in costante contatto via mail – racconta –, ci tiene a essere aggiornato sulle novità e su quanto accadrà al presidio». La battaglia continua, la loro e quella di tutti i malati gravissimi d'Italia.

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