I Consumatori “assediano” il Comune: isole ecologiche e cassonetti intelligenti

Protesta davanti al municipio con più di cento persone. L’assessore Olivotto: disponibili a correttivi se servono a migliorare
Udine 02 Dicembre 2019 Protesta Bidoncini davanti al Municipio ©Foto Petrussi
Udine 02 Dicembre 2019 Protesta Bidoncini davanti al Municipio ©Foto Petrussi



Erano in più di un centinaio gli udinesi che ieri mattina hanno manifestato davanti a Palazzo D’Aronco tutta la loro contrarietà al porta a porta rispondendo all’appello lanciato da Consumatori attivi.

«Non vogliamo che Udine si trasformi nella città dei bidoni», hanno sottolineato Barbara Puschiasis e Barbara Venuti, presidente e vice dell’associazione che poi, insieme a una delegazione, hanno incontrato l’assessore all’Ambiente Silvana Olivotto per chiederle di modificare il nuovo sistema di raccolta introducendo isole ecologiche e cassonetti intelligenti.

Una richiesta che Comune e Net avevano già respinto al mittente nei giorni scorsi da un lato per i costi, considerati eccessivi anche per la manutenzione, dei cassonetti intelligenti (quelli accessibili con la tessera sanitaria o il codice fiscale) e dall’altro perché secondo l’azienda dei rifiuti con la raccolta stradale è difficile andare oltre il 70% di differenziata. Mentre l’obiettivo del “casa per casa” è molto più ambizioso e punta a raggiungere l’80 e oltre. «È una scelta legata soprattutto a motivazioni ambientali - ha chiarito l’assessore -, ma non solo. Perché rispetto a qualche anno fa le condizioni sono cambiate. La Cina non importa più la plastica e le discariche sono sempre meno. Conferire quindi costa di più. Con il casa per casa produrremo meno rifiuti e questo ci permetterà di non aumentare la bolletta che oggi è la seconda più bassa d’Italia».

Per Consumatori attivi però quello pensato dalla Net non è il miglior modello di porta a porta. «Abbiamo seri dubbi che la Tari non subirà aumenti, ma se anche fosse così le spese a carico dei cittadini che scelgono i cassonetti condominiali aumenteranno comunque e gli udinesi dovranno pure farsi carico di tutta una serie di incombenze che per anziani e invalidi saranno difficili da adempiere». Da qui la richiesta delle isole ecologiche con i cassonetti intelligenti. «Valuteremo - ha assicurato Olivotto - da parte nostra c’è la massima disponibilità ad adottare eventuali correttivi e a risolvere eventuali problematiche puntuali». Tanto che l’assessore ha accolto la richiesta di un nuovo incontro coinvolgendo anche la Net.

Ma per Puschiasis e Venuti i problemi da risolvere sono tanti. «Il primo giorno di raccolta è stato un disastro, fino adesso c’è stata poca informazione e tanta confusione e infatti solo una minima parte dei bidoncini sono stati esposti - hanno assicurato -. Noi riteniamo che i marciapiedi siano per i pedoni e non per i bidoni. Per le mamme con i passeggini e per le persone in carrozzina non sarà agevole fare lo slalom tra i bidoncini. Inoltre ci sono problemi di sicurezza e privacy perché i bidoni sono accessibili a tutti. Per non parlare della pulizia, fino a oggi, la Net non ha mai pulito i cassonetti stradali e adesso dovremo farlo noi? Chi non ha spazi adeguati poi sarà costretto a rinunciare alla terrazza, sempre che ce l’abbia, per tenere i cinque bidoncini da 40 litri. Sarebbe molto più comodo usare i sacchetti. E non si è tenuto conto di chi deve conferire pannolini e pannoloni».

Alcuni dei manifestanti hanno poi portato la loro testimonianza: «Io non ho terrazza né garage, me li devo tenere in salotto?», ha chiesto una signora. Un anziano che vive in via San Rocco invece ha raccontato che nell’area dove prima c’erano i cassonetti stradali e dove in teoria ci sarebbe lo spazio per lasciare i bidoncini, vengono costantemente parcheggiate delle automobili.

Nel corso dell’incontro avuto con l’assessore poi è stata approfondita la problematica di anziani e invalidi che molto spesso hanno un aiuto di giorno, ma non alle sette di sera, orario in cui bisognerebbe esporre i bidoncini. Emanuela Gorgone dall’Anaci invece ha criticato i tempi con i quali è stata data comunicazione dell’avvio del nuovo sistema, «incompatibili con la necessità degli amministratori di convocare le assemblee di condominio» e ha evidenziato come per un palazzo i costi per lo spostamento dei cassonetti condominiali potrebbero arrivare a 380 euro al mese. —



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