I Cosacchi del Don in Carnia. Inediti sull’atamano Krasnov

èStoria, lo studioso friulano Verardo riapre una pagina di storia locale dai contorni epici. Confronti, il libro e un viaggio con gli spettatori sull’èStoriabus nei luoghi narrati

Krasnov l’atamano: storia di un cosacco dal Don al Friuli è la novità editoriale della Leg e aprirà un orizzonte inesplorato al festival di èStoria che proprio all’occupazione cosacca della Carnia dedicherà un approfondimento con documentazioni inedite sorprendenti. Il libro che darà il là alle discussioni e agli approfondimenti si deve a uno studioso friulano, Fabio Verardo. Venerdí alle 18 presenterà, appunto il testo appena edito per la collana Novecento della Leg (38 euro, 658 pagine) nell’ambito di un duplice appuntamento: alle 9.30 (presso la fermata autobus di Corso Verdi 12), si muoverà una delle quattro corse di èStoriabus previste per l’edizione 2012 del festival.

L’itinerario sarà naturalmente sulle tracce dell’area carnica che, dall’ottobre del 1944 al maggio del 1945, divenne il fulcro dell’occupazione di un contingente militare composto da cosacchi e caucasici guidati dell’atamano Krasnov. Nel pomeriggio, alle 18 nella Tenda Apih al Villaggio di èStoria 2012, sempre Verardo sarà protagonista di una conversazione sul libro e su quell’importante episodio storico che, verso la fine del secondo conflitto mondiale, si caratterizzò per la difficile convivenza fra i cosacchi e la popolazione locale, sullo scenario della lotta partigiana e dell’occupazione tedesca.

Come Verardo documenta ampiamente nel suo lavoro di ricerca, Petr Nicolaevic Krasnov è noto come romanziere e scrittore ed è altrettanto conosciuto come un generale strenuo oppositore della rivoluzione bolscevica. È l’atamano che i Tedeschi misero a capo dell’organismo che governava le truppe collaborazioniste cosacche: giunse in Italia nei primi mesi del 1945 e alla fine del conflitto seguì la ritirata del contingente cosacco, percorso che terminerà con la sua consegna all’Armata Rossa. Pochi mesi dopo, Krasnov sarà condannato dal regime sovietico e giustiziato. Con una dettagliata ricostruzione della sua figura, Verardo ricompone i tasselli della carriera di Krasnov, dal servizio nell’Esercito imperiale russo in missioni diplomatiche e come corrispondente di guerra alle sue azioni nel corso della Prima guerra mondiale.

Fa luce sul periodo della rivoluzione russa e della reggenza dello stato del Don in veste di atamano: Krasnov infatti, dal 1918 al 1919, fu investito dei massimi poteri militari e politici per condurre la lotta contro-rivoluzionaria nel Sud della Russia. Infine, il suo lavoro di ricerca riscostruisce l’operato di Krasnov negli anni trascorsi in esilio fra i due conflitti mondiali, sino ad arrivare al tragico epilogo con la consegna, sua e dei cosacchi, a Stalin.

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