I dati dell'Istituto superiore della sanità: fra un mese Fvg a rischio, la pandemia potrebbe essere fuori controllo

Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla protezione civile per fare un punto sulla situazione del coronavirus in Italia, Roma, 5 marzo 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla protezione civile per fare un punto sulla situazione del coronavirus in Italia, Roma, 5 marzo 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Fra un mese il Friuli Venezia Giulia potrebbe rientrare fra le regioni a elevato rischio di una trasmissione fuori controllo del Covid-19. È quanto emerso durante una conferenza stampa che il il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha tenuto nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre.

«L’epidemia da coronavirus sta crescendo significativamente nel nostro Paese, mediamente l’Italia ha 280 casi per 100 mila abitanti. Tutto il Paese è coinvolto nell’epidemia, quasi tutte le regioni hanno un numero significativo di casi e questo numero è in crescita», ha rimarcato Brusaferro.

«L'Italia è in uno scenario-3 mentre alcune Regioni sono in uno scenario-4, il massimo. Il Governo ha adottato misure tempestive - ha aggiunto - limitando le interazioni tra cittadini. Non c'è una ricetta magica, ma è il monitoraggio continuo e condiviso con le Regioni che dovrà fornire gli elementi per valutare i prossimi passaggi tra cui misure specifiche laddove se ne presenti il bisogno in singole realtà».

Undici Regioni italiane, secondo i dati, sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata della pandemia: Abruzzo, Basilicata, Veneto, Liguria, Val D’Aosta, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana.

Altre otto regioni sono classificate a rischio moderato con elevata possibilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese e fra queste - come anticipato - c'è il Friuli Venezia Giulia. Le altre sono: Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Umbria e le Province autonome di Bolzano e Trento.

«Il tracciamento rimane il nostro obiettivo ma per riportarlo sotto controllo - ha aggiunto il presidente dell'Iss - dobbiamo abbassare, piegare la curva. Perchè se una persona positiva ha già 5 contatti, e in genere ne ha di più, è un moltiplicatore enorme e le risorse umane per il tracciamento non ci sono. Quindi, bisogna ridurre il numero di casi e piegare la curva».

«L'obiettivo che noi abbiamo è quello di garantire tutti i bisogni assistenziali», ha aggiunto. Nelle ultime settimana è «in lieve crescita» l'età media dei contagiati con i decessi «superiore agli 80 anni». Sotto all'1% la quota di decessi sotto i 50 anni.

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