I delitti del mostro di Udine: la Procura apre un nuovo fascicolo
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UDINE. La Procura di Udine ha aperto un nuovo fascicolo a carico di ignoti sul caso del mostro di Udine. I reperti che erano stati trovati negli archivi della Procura durante le riprese della docu-serie «Il mostro di Udine» saranno analizzati dai carabinieri del Ris di Parma.
MOSTRO DI UDINE, APERTO UN NUOVO FASCICOLO: CHE COSA SAPPIAMO
- Sono 15 le donne, dodici delle quali prostitute, uccise tra il 1971 e il 1989, forse per mano della stessa persona
- Federica Tosel, incaricata dai parenti di due delle vittime, Maria Luisa Bernardo e Maria Carla Bellone, ha presentato istanza di riapertura delle indagini presso la Procura di Udine
- Nel corso delle riprese della docu-serie tv Il Mostro di Udine, che andrà in onda su Sky, sono stati trovati alcuni reperti, raccolti dalle forze dell’ordine sui luoghi dei due omicidi, che non vennero mai analizzati, perché all’epoca la tecnologia forense non lo permetteva
- La prima vittima, nel primo giorno d’autunno del 1971, è Irene Belletti. Marina Lepre è uccisa barbaramente sul greto del fiume Torre, tra il 25 e il 26 febbraio 1989: è l’ultima della lunga serie. Una colonna di omicidi che ha avuto solo tre condanne, ma mai un colpevole per quelli avvenuti con le modalità della Lepre.
Lo conferma l'avvocato Federica Tosel che, incaricata dai parenti di due delle vittime, Maria Luisa Bernardo e Maria Carlo Bellone, aveva presentato istanza di riapertura delle indagini.
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La notizia è stata anticipata dal canale Crime+Investigation di Sky, che a partire da questa sera, mercoledì 22 maggio, trasmetterà il documentario.
Entrambi i delitti, tuttora irrisolti, erano stati inseriti nella lista degli omicidi perpetrati in Friuli ai danni di donne tra il 1971 e il 1989.
Per almeno quattro di questi delitti si era ipotizzato che fossero stati commessi da un serial killer, il «mostro di Udine». Per gli omicidi non venne mai trovato un colpevole.
Il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ha affidato le indagini ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura per analizzare nuovamente i vecchi fascicoli, nei quali, durante le riprese del programma di Sky, erano state rinvenute alcune buste.
All'interno erano stati trovati alcuni reperti - un preservativo, dei capelli e uno spinello raccolti sulle due scene del crimine - che non erano mai stati analizzati: le tecniche della scienza forense dell'epoca non lo consentivano.
La Procura ha deciso di incaricare i carabinieri del Ris di Parma di analizzare questi reperti per verificare la presenza di dna utile allo sviluppo delle indagini. Il materiale verrà trasferito nei prossimi giorni a Parma. I familiari delle vittime avranno la possibilità di nominare propri consulenti perché partecipino alle analisi.
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