«I diplomati dell’Isis Zanussi hanno tutti già un lavoro»

Diploma-Day 2014 per i nuovi tecnici dell’Isis Zanussi: circa un centinaio a gruppi separati nella sala consigliare della Provincia. «Una scuola radicata sul territorio che offre occupazione subito – ha sottolineato il dirigente Giovanni Dalla Torre con gli assessori provinciale Nicola Calligari e comunale Bruno Zilli –. Il diploma Zanussi è una garanzia per il futuro. Anche quello di qualifica regionale sta ottenendo un buon riscontro in termini di iscrizioni».
Il valore dell’Isis è alla prova del lavoro. «Subito assunti in officina e azienda – è lo slogan tra i banchi di via Interna - dopo la maturità». I ragazzi dell’Isis nel dopo-esame non hanno problemi a incassare la prima busta paga: entro 90 giorni dal diploma. Magari il profilo professionale è quello tarato sulla gavetta e magari il salario è quello della “generazione mille euro” per dieci ore in reparto, ma nessuno si lamenta in tempi di crisi. «Di questi tempi meglio il lavoro subito dell’università e siamo pronti con la fabbrica – hanno detto i ragazzi con la pergamena in tasca al dirigente Dalla Torre e al vicario Domenico Giotta –. A noi basta lavorare, perché è un obiettivo importante, con la crisi che svuota anche i frigoriferi di tante famiglie. Il nostro titolo tecnico è richiesto dalle aziende provinciali. Ci siamo fatti le ossa negli stage nei percorsi di alternanza scuola-lavoro: sono un ottimo inserimento professionale, perché chi ha voglia di lavorare può essere assunto dopo l’esame di Stato». Il risultato pratico è quello che conta. «Faccia un passo avanti – ha provocato Giotta con la battuta tradizionale nella consegna dei diplomi – chi è senza lavoro». A tre mesi dal diploma il tasso di disoccupazione tende a zero, per i neo diplomati del professionale. «Il diploma Zanussi funziona meglio di quello liceale per l’occupazione – è l’osservatorio nello Zanussi –. Tutti hanno trovato lavoro, magari anche umile e con una paga minima, ma fanno esperienza». Professori contenti dei risultati. «L’Ipsia è una scuola importante per la città – conferma Domenico D’Andrea che ha portato i ragazzi sul podio di tanti concorsi nazionali –. È legata alla realtà locale e proiettata sulla dimensione produttiva di larga scala». (c.b.)
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