I distributori Fly escono dal mercato: deciso il fallimento

Il Tribunale di Udine accoglie la richiesta della Bcc di Manzano. L’impresa è stata avviata nel 2003 e conta 12 impianti

UDINE. La convenzione con la spagnola Repsol, siglata l’autunno scorso, non è riuscita a salvare il piccolo impero di distribuzione dei carburanti nato all’alba del secondo millennio sotto l’insegna Fly. Il tribunale di Udine ha infatti decretato il fallimento della società gemonese Lo.gi.ca srl, proprietaria di 12 impianti di distribuzione tra le province di Udine, Gorizia e Trieste.

La via del concordato preventivo, tentata in extremis dalla proprietà, non è andata a buon fine. E l’ufficio giudiziario ha deciso di non ammettere la società alla procedura concorsuale e ha invece accolto l’istanza avanzata dalla Banca di credito cooperativo di Manzano e dalla Procura della Repubblica di Udine.

Finisce così un’avventura iniziata nel 2003 con l’apertura del primo impianto di distribuzione a Tavagnacco cui seguirono, nel breve periodo, altre 13 inaugurazioni. È l’epoca della liberalizzazione del mercato della distribuzione di benzina. E Fly è il primo marchio “made” in Friuli Venezia Giulia.

Primo e fortunato: almeno all’inizio la risposta dei consumatori è infatti importante. Sarà per la novità. Sarà l’estetica innovativa, con quelle stazioni che, complici le coperture in legno, fanno un po’ casa. O ancora sarà per il nome, immediato e facile da mandare a memoria. Ragioni a parte, è un successo.

L’azienda vanta l’intera filiera che le permette di garantire agli automobilisti prezzi dei carburanti sempre competitivi, anche se mai stracciati. Negli ultimi anni i bilanci chiudono a ridosso dei 30 milioni di euro, ma l’esposizione dell’azienda è importante e dopo una rivoluzione societaria datata 2012, figlia del mancato aumento di capitale rivendicato da una parte dei soci originari, Lo.Gi.Ca tenta di ripartire.

E lo fa mettendosi alla ricerca di un partner con l’obiettivo di rilanciare il marchio Fly. Prevede l’implementazione di nuovi servizi all’interno delle stazioni – come i bar e i lavaggi auto –, e lavora anche allo sviluppo di una nuova immagine, restyling che affida all’agenzia di comunicazione milanese Ics Adv.

Nel 2014 la società ha ancora appeal e credibilità tali da mettere a segno un accordo con Repsol i cui colori, giallo, rosso e blu, oggi dominano le insegne degli ex impianti Fly. Impianti che però, nel frattempo, sono stati quasi tutti chiusi.

La convenzione con il marchio iberico non ha prodotto gli effetti sperati. Non è riuscita a frenare il declino e la voragine ormai aperta nei conti che ha portato fino alla decisione presa dal tribunale di Udine. Come detto, a nulla è valsa la richiesta di ammissione al concordato preventivo tentata dalla proprietà.

Ed è datata giovedì 9 luglio la decisione dell’ufficio giudiziario del capoluogo friulano di decretare il fallimento di Lo.gi.ca e di nominare alla curatela il commercialista di Tolmezzo, Gian Luigi Romanin, fissando per il 15 dicembre 2015 l’udienza per l’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato.

A oggi, su 12 distributori, ne restano aperti solo due – a Gemona e Buja –. Quanto agli occupati, Lo.gi.ca vanta un solo dipendente (amministrativo) diretto, essendo i lavoratori in forze ai distributori legati a gestioni delle stesse stazioni che come detto sono ormai quasi tutte chiuse.

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