I figli dei militari Usa provano le nostre scuole «Dopo le prime difficoltà ora si sentono italiani»

La Base ha celebrato il mese dedicato ai bambini dei genitori in servizio La lontananza da casa è stata resa un’opportunità di integrazione 

la storia

Negli Usa il mese di aprile è il “Month of the Military Child”, il mese dedicato ai bambini che hanno uno o entrambi i genitori che prestano servizio nelle forze armate. Dal 1986, in tutte le basi militari statunitensi si organizzano iniziative a tema e Aviano non ha fatto eccezione.

A causa del Covid, quest’anno la maggior parte del programma in presenza è stata annullata. Nonostante ciò, il team della scuola della base di Aviano ha voluto mantenere almeno alcune delle attività organizzate, pur con le limitazioni in corso, come ad esempio la firma simbolica da parte di un rappresentante della leadership del manifesto dedicato al mese, e il “Purple Up Day”, tenutosi mercoledì socrso, quando chi ha aderito ha indossato un indumento di colore viola, che rappresenta tutti i rami delle forze armate Usa.

In tutto il mondo ci sono oggi 1,2 milioni di bambini figli di militari americani in servizio attivo. Una famiglia militare si trasferisce mediamente ogni 2-3 anni, all’estero o all’interno degli Stati Uniti, ovvero circa tre volte più spesso di una famiglia civile. Per uno scolaro questo comporta cambiare scuola mediamente sei volte ed è solo una delle difficoltà che devono affrontare questi ragazzi e che si somma ad altre, quali l’impossibilità di creare stabili legami di amicizia o di crescere accanto a nonni e parenti prossimi.

Ma essere un “military child”, un figlio di militari, comporta anche vantaggi: i trasferimenti, l’immersione in diverse realtà culturali possono essere fattori di stress, ma rendono al tempo stesso questi bambini resilienti e mentalmente aperti. Senza contare che vivere all’estero offre la possibilità di imparare una nuova lingua e di frequentare la scuola locale. Infatti, un discreto numero di famiglie americane di stanza ad Aviano ha scelto di far frequentare ai figli la scuola italiana. «La nostra è una famiglia curiosa – ha detto per esempio il capitano James Gray del 31st Fighter Wing, i cui tre figli frequentano le scuole di Marsure e Giais –. Abbiamo voluto offrire ai nostri bambini un’opportunità di crescita personale unica, nonostante le difficoltà iniziali».

Su oltre mille bambini americani in età scolare presenti ad Aviano, 150 frequentano le scuole materne locali e una quarantina i diversi asili nido del territorio. «Questa è un’esperienza unica, che i nostri figli ricorderanno per sempre – continua Gray –. Si sono fatti nuovi amichetti e ci auguriamo facciano tesoro delle esperienze e della cultura che hanno acquisito qui per quando torneremo allo stile di vita americano, al nostro rientro negli Usa».

Il capitano Gray ha concluso dicendo che i suoi bambini sono talmente fieri di frequentare la scuola italiana che «se chiedi loro se sono italiani o americani, ti rispondono senza esitazione: “Italiani!”». —

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