I gemonesi non si perdono la rinascita del castello FOTO
GEMONA. Le visite guidate al cantiere del castello hanno fatto subito l’en plein: ieri mattina il colle è stato "invaso" da una settantina di gemonesi che, in una giornata serena come poche, hanno potuto finalmente mettere piede all'interno dell'area dei lavori, riappropriandosi, almeno per un giorno, del simbolo della città.
Difficile spiegare cosa provassero tutti quei gemonesi prima di iniziare la visita, più facile riconscerne la soddisfazione e l'orgoglio al temine del giro. Molto l'interesse, testimoniato dall'attenzione e dalle domande poste durante il giro e anche da alcune perplessità («sarà possibile ancora a vedere i merletti contro il cielo, se è prevista una copertura sulla torre?»).
I visitatori, divisi in gruppi di 20 persone, si sono avvicendati in 4 turni, partendo dalla zona del cannone. Ad accompagnarli, i tecnici dell'ufficio opere pubbliche, il responsabile Pesamosca e il geometra Cantone, e il direttore di cantiere Iob che hanno fornito tutte le spiegazioni e le informazioni possibili sulla storia del progetto, sulle tecniche di costruzione e anche qualche aneddoto.
A ricevere le maggiori attenzioni, la struttura metallica della Torre campanaria: «un lavoro che commuove» per la precisione di realizzazione (195 tonnellate di carpenteria metallica e 32 mila bulloni) e la sua portata innovativa, grazie ai dissipatori antisismici, il cui scopo è assorbire le sollecitazioni trasmesse da un eventuale terremoto.
A breve, si inizierà il suo rivestimento con la tecnica dell'anastilosi. Tutti lavori eseguiti nella maggior parte da maestranze friulane. «L'iniziativa ha avuto un grande seguito – dichiara l'assessore Loris Cargnelutti – e di questo dobbiamo ringraziare anche la disponibilità delle imprese esecutrici, che si sono prestate all'evento. La ricostruzione è decisamente giunta a un buon punto e per questo siamo già proiettati in avanti. A settembre, organizzeremo una mostra con tutti i progetti di risalita meccanizzata al castello».
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