I giapponesi: "Il Centro trapianti di Udine è il migliore del mondo"

L’università di Nagasaki promuove l’équipe udinese di Risaliti: la vogliamo partner. Scambio di dati e conoscenze sui trapiantati di fegato affetti da Aids ed epatite C
Udine 25 Giugno 2016 MEDICI ALL'ASTORIA Copyright Petrussi Foto Press / TURCO
Udine 25 Giugno 2016 MEDICI ALL'ASTORIA Copyright Petrussi Foto Press / TURCO

UDINE. Da Nagasaki a Udine per condividere dati e conoscenze nel settore dei trapianti di fegato per pazienti con infezioni da epatite C e Hiv, nell’ambito del progetto finanziato dal governo giapponese.

Il capoluogo friulano, secondo le ricerche di un team di professori del Sol Levante, risulta essere leader mondiale nei trapianti di fegato e una delegazione guidata dal professor Susumu Eguchi, dell’università nipponica, è giunta in città per definire la collaborazione e visitare l’ospedale e il Centro trapianti diretto dal professor Andrea Risaliti.

Al Santa Maria il team ha assistito ad alcuni interventi, alla presenza di Umberto Baccarani, professore del Centro nonché referente, assieme a Risaliti, del progetto.

Tra le prime realtà a effettuare i trapianti di fegato, il Centro friulano è un punto di riferimento anche in Italia. Qui sono stati portati a termine 46 dei 250 trapianti effettuato dal 2004 a livello nazionale.

Il centro friulano, che collabora attivamente con la clinica delle malattie infettive diretta dal professor Matteo Bassetti, vanta competenze che, a detta del professor Eguchi, non ha eguali nel panorama europeo e mondiale: «Udine - ha affermato Eguchi - rappresenta una buona e bella realtà, e in questo campo la riteniamo tra i leader mondiali con ottime competenze, per questo abbiamo deciso di sceglierla come partner».

Atterrati in regione lo scorso giovedì, i medici giapponesi assieme al referente del progetto e al suo vice, Mitsuhisa Takatsuki e allo studente, Koji Natsuda, ripartiranno oggi dopo aver visitato la città.

La joint venture durerà un anno, oltre allo scambio di dati e conoscenze, punta a migliorare il trattamento dei pazienti affetti da infezioni anche attraverso una serie di visite bilaterali.

«Siamo il centro più attivo in Italia - ha sottolineato Baccarani, compagno di università a Los Angeles di Eguchi - e da una decina d’anni ci occupiamo di questi trapianti. In passato i pazienti morivano di Aids e ora, grazie ai farmaci, possono sopravvivere. È necessario effettuare trapianti perché, rimanendo in vita, i pazienti hanno il tempo di sviluppare la cirrosi epatica dovuta al virus dell’epatite C».

Un progetto che, anche per Risaliti, getta le basi per future collaborazioni con l’università di Nagasaki. «Speriamo questo sia l’inizio di un proficuo dialogo - ha affermato - e il volano per una collaborazione continuativa con gli amici giapponesi anche in altri settori».

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