I giovani e la politica: «Le elezioni non sono affar nostro, il linguaggio è troppo difficile da decifrare»

Cosa pensano i ragazzi della politica? Ne capiscono qualcosa? Vogliono capire qualcosa? Interessati o disinteressati? E dei politici? Le domande da porre ai giovani che non hanno ancora raggiunto l'età del voto o che hanno appena festeggiato il loro diciottesimo e quindi possono per la prima volta usare questo importantissimo strumento di democrazia, sono davvero tantissime.
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A guardarli spesso nasce l'idea (o viene confermata) che siano “da un'altra parte” che quello che succede intorno a loro non li riguardi. Così dopo una discussione in redazione sui metodi utilizzati sia dai politici che dall'informazione per parlare delle prossime elezioni, abbiamo chiesto loro di spiegare in poche parole (poco più di un tweet) le loro sensazioni. Cosa provano in questo periodo? Cosa li colpisce e “li raggiunge”? Cosa li tocca e fa nascere in loro un qualche interesse?
Vi riportiamo le loro frasi dalle quali può trasparire disinteresse, disinformazione, ma anche sfiducia e mancanza di dialogo, luoghi comuni, frasi banali che però circolano e dietro le quali ci sono gli adulti.
La parola ai ragazzi
Alessia
Sono una ragazza di sedici anni e, forse anche per la mia giovane età, la politica non mi interessa. Quando diventerò maggiorenne e potrò esercitare il mio diritto al voto inizierò a informarmi.
Matteo
Dicono di voler creare un dialogo con i giovani e di renderli partecipi per il bene del loro futuro, ma lo fanno solo per fini elettorali, non hanno la minima idea delle loro necessità e, appena possono, tentano di escluderli da dibatti e confronti.
Anna
La politica? Un concetto troppo lontano per noi giovani che vorremmo capire, imparare. Per farlo abbiamo bisogno di punti di riferimento politici ma che purtroppo facciamo fatica a trovare.
Luna
La politica? So che è per grandi. Noi ragazzi prossimi al voto dobbiamo sederci in un angolo e guardare gli adulti fare il loro lavoro perchè per ancora due anni non è nostro compito avere una voce che parli per noi.
Caterina
La politica, lo ammetto, non mi interessa molto e ogni volta che ne sento parlare non la capisco. Non capisco perché debba essere così difficile fare dell’Italia, il mio Paese, il mio bellissimo Paese, un buono Stato. E quest’anno che ho anch’io la possibilità di votare, non so cosa fare.
Elisabetta
Personalmente credo che per quanto riguardi il tema “politica italiana” siano pochi i giovani informati e interessati, perchè è un argomento che necessita di una ricerca di informazioni, che non tutti sono soliti cercare.
Lorenzo
A circa un mese dalle elezioni siamo bombardati dalla propaganda elettorale. Perfino noi under-18 percepiamo l’aria di tensione che tira in questi giorni. Come si può votare con razionalità se si è continuamente influenzati da interventi e comizi?
Rachele
Ciò che più spaventa me, cittadina che si accinge per la prima volta a esprimere il proprio voto, è l’assenza di un luogo che possa fornirmi un quadro chiaro dei meccanismi interni al contesto politico.
Francesca
Le elezioni fanno emergere la sfiducia dei giovani nei politici; vengono considerati tutti uguali e interessati più al contraddirsi a vicenda che al presentare dei programmi chiari, rispettosi degli ideali originali.
Luca
Fino al 4 marzo saremo bombardati da proposte più o meno credibili. Penso che chi andrà alle urne voterà per l’appartenenza politica, non per gli annunci. Molti giovani si asterranno per sfiducia.
I luoghi comuni della politica

”Il 4 marzo andiamo alle urne”. Molti vengono chiamati ad esprimere la loro opinione in merito al voto; giuristi, presidenti emeriti, rappresentanti di partito, candidati premier e chi più ne ha più ne metta. Non si può fare però a meno di notare che nel mucchio manca una categoria e rappresenta il futuro del Paese. Abbiamo deciso di intervistare un ragazzo che andrà a votare per la prima volta.
Segui gli sviluppi in corso delle campagne elettorali?
Beh, si. Mio fratello mi obbliga perché, essendo la prima volta che voto, “devo essere un vero adulto, attivo nella vita del suo Paese”.
E cosa ne pensi?
Francamente? Non ci capisco nulla. Per certo vedo che ogni partito ha le sue proposte. Ma non si capisce nulla. Usano continuamente termini complicatissimi e sembra che non importi a nessuno che noi capiamo veramente ciò che propongono. Di chiaro c'è soltanto che ognuno ha la presunzione di pensare che le proprie idee sono ciò che risolleverà l'Italia. Ah, anche gli insulti. Quelli si che li capisco.
Gli insulti?
Si dai, avete capito. Ogni politico che va in televisione, di qualunque schieramento esso sia, dopo aver esposto per l'ennesima volta le idee del partito, di nuovo senza farci capire nulla, passa mezz'ora a lanciare frecciate e screditare i suoi avversari. Posso dire una cosa?
In totale libertà
Io d'estate faccio l'animatore dei bambini del Grest. A me i politici, visti così, ricordano tantissimo i ragazzini di terza elementare che si fanno le linguacce e si urlano addosso perchè hanno perso la partita a pallone. L'unica differenza è che noi li fermiamo e gli diciamo “Non si fa così; non è un atteggiamento maturo”, mentre ai membri di partito che fanno una cosa del genere nessuno ricorda niente.
Parliamo d'altro. Ti senti emozionato dal fatto di andare a votare per la prima volta?
Beh, no.
Perchè?
Perchè non so ancora se andrò a votare.
Per quale motivo?
Perchè non c'è nessuno che io ritenga degno di governare. Sono veramente pochissimi quelli che si sforzano di considerarci dei veri adulti. In fondo siamo “solo” il futuro del paese, e non è affatto un vantaggio che le nuove generazioni votino coscienziosamente da subito. Giusto? Sento dire anche “vota a caso” o “punta il dito sulla scheda e metti una crocetta”. Poi ovviamente c'è anche gente con le idee ben chiare...
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