I giovani trovano lavoro nelle grotte di Pradis

CLAUZETTO. Giovani e lavoro: un binomio sempre più complicato. Secondo i dati comunicati dall’Istat, il tasso di disoccupazione giovanile in Italia, a novembre scorso, era del 37,1 per cento. Si tratta del livello più alto mai toccato. Peggio dell’Italia, all’interno dei Paesi del vecchio continente, hanno fatto soltanto la Grecia (57,6 per cento), la Spagna (56,5) e il Portogallo (38,7). Dati allarmanti che aumentano il rischio, per l’Italia, come sancito dall’Unione europea, di cadere in una «enorme trappola della povertà». La situazione è grave, ma c’è anche chi, con qualche felice intuizione, riesce, nel suo piccolo, a strappare qualche sorriso. E’ il caso del Comune di Clauzetto, ente cui compete la gestione dell’ambito turistico delle grotte di Pradis, che in collaborazione con Lis Aganis, l’ecomuseo regionale delle Dolomiti friulane, promuoverà a marzo un ciclo di incontri di formazione per conoscere il territorio, rivolti principalmente ai giovani, nella sala conferenze del Museo della grotta a Pradis di Sotto, dal titolo “L’ecomuseo e la valle di Pradis: imparo per raccontare”.
«Lo scopo – spiega il sindaco di Clauzetto Flavio Del Missier – è quello di formare alcuni dei nostri ragazzi a una conoscenza approfondita di ciò che dal punto di vista storico, artistico, archeologico e naturalistico offre la nostra valle, in modo da poter guidare i tanti turisti che, a partire dalla primavera e per tutta l’estate, raggiungono la Val Cosa». Guide fai da te, ma soprattutto guide pagate, e ciò apre la possibilità per almeno un gruppo di ragazzi (potrebbero anche essere otto, a quanto dice il primo cittadino) di poter trovare un piccolo impiego durante tutto il periodo di apertura delle grotte di Pradis che, come vuole una tradizione ormai consolidata, dovrebbero riaprire al pubblico il lunedì di Pasquetta.
«E’ la dimostrazione pratica – prosegue Del Missier – di come, nonostante le risorse siano sempre più scarse, anche per i ragazzi che scelgono di restare a vivere in valle può esserci speranza». Il corso si articolerà in quattro lezioni teoriche, nelle giornate di sabato 2 (dalle 14 alle 18) e domenica 3 marzo (10-12.30 e 14-16.30) e di sabato 9 (10-12.30 e 14-16) e domenica 10 marzo (10-12.30 e 14-16.30) con docenti come Matteo Romandini, neodirettore del Museo delle grotte, e Marco Peresani, dell’università di Ferrara, Fabio Forti e Giorgio Concina del Gruppo spelologico di Pradis e Chiara Aviani dell’ecomuseo Lis Aganis, per concludersi con un laboratorio archeologico nella grotta del Rio Secco a patire dalla metà di giugno.
Guglielmo Zisa
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