«I giudici mi hanno portato via i figli» Appello alla Boldrini

Lettera di una mamma dopo la sentenza per “conflittualità” Si dice vittima di violenze dell’ex marito. Opposta la tesi di lui
«Sento il bisogno di rivolgermi direttamente a Lei, in quanto spesso si è presentata come paladina dei diritti fondamentali delle persone, ma soprattutto dei diritti di essere rispettate nella dignità di donne e di madri. Mi dispiace che spesso e volentieri quando si parla di violenza sulla donna si predichi bene e si razzoli male». Comincia così la lettera che una donna pordenonese, madre di due figli, ha scritto e inviato alla presidentessa della Camera Laura Boldrini invocando un suo intervento, come rappresentante dello Stato in primis, ma anche come donna.


Chiede che le vengano restituiti i figli per i quali il Tribunale di Pordenone ha disposto il collocamento in una struttura per minori.


Sostiene di essere unicamente vittima delle violenze fisiche e psicologiche dell’ex coniuge. Diametralmente opposta, in questo senso, è invece la tesi dell’ex marito.


Tornando alla lettera inviata alla presidentessa della Camera, la donna scrive di «aver cercato di difendere me stessa e i miei figli prima personalmente e poi denunciando alle forze dell’ordine e alla Procura della Repubblica, ma ancora una volta, come accade sempre più spesso nel nostro paese, le istituzioni sono forti con i deboli e deboli con i forti».


«Ancora più grave – aggiunge nella missiva – è che quel Giudice ha disposto anche l’allontanamento da me dei miei bambini che da due giorni si trovano in una comunità. Ad oggi non so quando potrò vederli e abbracciarli. Io sicuramente arriverò a farmene una ragione di questo stato, ma quando un giorno i miei figli mi chiederanno spiegazioni sul perché sono stati allontanati dalla propria casa e dalla propria mamma, cosa risponderò? Chiedo a Lei, Presidentessa, sempre in prima linea, di essere aiutata nel rispondere ai miei figli».


«Si parla tanto di tutela delle donne, ma tutto si traduce in mere chiacchiere, venendosi purtroppo a innescare un circuito vizioso in cui alla denuncia contro un partner violento – sostiene l’avvocato della donna, Francesco Miraglia – si applica il concetto di conflittualità in famiglia, cui consegue l’allontanamento dei figli da casa». «Potrei raccontarne a decine di casi simili – aggiunge il legale –. È necessario un cambio di tendenza, un’inversione di rotta. Occorre che le istituzioni preposte diano un segnale e vigilino su casi come questi, che si profilano come abusi».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Messaggero Veneto