I migliori studenti di ingegneria gestionale dell’Università di Udine a New York per un corso
Saranno in ventotto che per quindici giorni frequenteranno la St. John’s University. Il professor Marco Sartor: «Opportunità straordinaria per i nostri studenti»

New York ospita un’iniziativa senza precedenti nella storia dell’Università degli Studi di Udine: la St. John’s University, storica università della Grande Mela, ha avviato un corso di Intercultural management in collaborazione con l’ateneo friulano.
Al corso sono stati ammessi 28 studenti di Ingegneria gestionale, scelti per il loro rendimento accademico e per le spiccate capacità. Questi studenti hanno l’opportunità unica di immergersi in un contesto internazionale di formazione che dura due settimane.
Però hanno rischiato di non arrivarci dopo il blackout informatico che ha lasciato a terra migliaia di aerei in tutto il pianeta. Metà del gruppo è rimasta bloccata per due giorni all’aeroporto di Heathrow, raggiungendo New York solo all’inizio di questa settimana, lunedì 22 luglio.
Come detto è la prima volta nella storia dell’Università udinese che un corso da 6 crediti formativi viene realizzato a New York e, sempre per la prima volta, gli studenti hanno l’opportunità di assistere a una lezione presso la sede delle Nazioni Unite.
La collaborazione tra l’Università di Udine e la St. John’s University riflette l’impegno di entrambe le istituzioni nell’offrire programmi di alta qualità che preparano gli studenti a diventare leader nel mondo interculturale di oggi.
Il campus di New York, situato in una delle città più dinamiche e multiculturali del mondo, fornirà agli studenti un ambiente ideale per approfondire la loro comprensione delle sfide e delle opportunità della gestione interculturale.
I 28 studenti selezionati tra quelli con la media più alta hanno vinto tutti una borsa di studio, coperta da fondi pubblici e privati, grazie al sostegno di partner prestigiosi come Danieli, Abs, Fondazione Friuli e Alig. Questo supporto finanziario garantisce che i migliori talenti possano partecipare a questa straordinaria esperienza senza barriere economiche.
«La partecipazione a questo corso rappresenta un’opportunità straordinaria per i nostri studenti di crescere sia professionalmente che personalmente – ha dichiarato il professor Marco Sartor, delegato del rettore al placement e responsabile del corso –. Siamo estremamente orgogliosi di poter offrire loro questa esperienza intensiva volta ad accelerare il loro percorso di crescita».
Il programma prevede una combinazione di lezioni teoriche e workshop pratici: tale approccio integrato è studiato per sviluppare competenze chiave nel management interculturale, quali la leadership, la comunicazione interculturale e la gestione del cambiamento in contesti globali.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto