I mutui concessi da istituti di credito locali
PORDENONE. A margine del provvedimento di confisca dei beni riconducibili alla famiglia di Francesco Pecora (nella foto), il tribunale di Palermo ha dichiarato inammissibili gli atti di intervento volontario presentati nell’interesse di Intesa San Paolo spa e della Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia.
I due istituti erano creditori ipotecari di Maurizio Pecora e della società Edilizia Friulana Nord srl: per il tribunale la loro domanda ricade sotto il nuovo regime normativo (ragioni dei creditori muniti di ipoteca su beni oggetto di confisca).
Per costruire l’immobile di Aviano la srl aveva ricordo a un mutuo Bnl di 264 mila euro ottenuto nel 2004, che coprì i costi di acquisto del terreno (147 mila euro) ma non tutti quelli di costruzione (un milione) «non giustificabili con non dimostrati anticipi dei clienti».
L’acquisto dell’area edificabile di Pordenone avvenne nel 2007, coperto con un mutuo per un importo di pari valore concesso da Intesa San Paolo mentre «non risulta giustificata in alcun modo la copertura dei costi di costruzione stimati in 543 mila euro, a fonte di caparre versate per soli 134 mila euro».
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