I nonni della casa di riposo Chiabà possono incontrare i parenti

Questo fine settimana gli ospiti della struttura di San Giorgio di Nogaro vedranno un familiare: «Una grande gioia»

SAN GIORGIO. Riprenderanno questo fine settimana le visite dei parenti agli ospiti della casa di riposo Azienda per i servizi alla persona “G. Chiabà” di San Giorgio di Nogaro.

Le visite saranno strettamente legate a quanto previsto dal decreto ministeriale per il contenimento del contagio da Covid-19, ovvero i parenti muniti dei presidi medici previsti resteranno fuori dal cancello di ingresso della struttura, mentre i loro cari saranno a una distanza di sicurezza, con a disposizione una mezz’oretta per parlare con loro.

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Come raccontano alcune persone che nell’Asp hanno nonni o genitori, «siamo molto grati ai vertici della Chiabà per permetterci di vedere i nostri cari, per noi è una grande gioia e siamo molto emozionati in previsione dell’incontro».

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Ricordiamo che per un certo periodo, subito dopo il primo Dpcm, la struttura aveva adottato tutte le prescrizioni: erano state ridotte le visite dei parenti, successivamente era stata ancor più ristretta limitando la visita di un solo famigliare per arrivare, dopo il Dpcm del 9 marzo, a bloccare gli accessi all’Asp a chiunque, mettendo però a disposizione un numero di telefono con cui i parenti potevano chiamare i loro famigliari. In contemporanea era stato chiuso il Centro diurno (15 posti) e il Centro Alzheimer (20 posti) agli ospiti esterni (ordinanza sindacale in vigore fino al 30 aprile).

Con lo scoppio del focolaio di coronavirus all’interno della struttura, era il 18 marzo, erano stati bloccati anche i contatti telefonici tra i parenti e gli ospiti al numero messo a disposizione dall’Asp, contatti che poi erano stati ripristinati il 24 marzo.

Per cui era stato un periodo di forte angoscia per i parenti, ma anche per i nonni che non potevano più sentire la voce dei loro cari. C’era bisogno alla casa di riposo di una nota positiva dopo essere stata colpita in 24 ore dal decesso di due nonne che andavano a implementare le sei avvenute nell’ultimo mese.

Va migliorando anche la situazione dei contagiati: restano in isolamento 9 anziani, mentre gli operatori della struttura in quarantena nelle loro abitazioni sono 4. —
 

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