I piccioni occupano l’alloggio disabitato Reti divelte e guano nelle case dei vicini

Ci sono stati i cinghiali e ci sono, più di recente, i gabbiani. Ma a turbare il sonno e ancor di più le giornate di diversi goriziani sono pure i piccioni, che in alcune aree della città – anche e soprattutto per i comportamenti tutt’altro che virtuosi di qualcuno – sono diventati numerosi e decisamente molesti. Lo sanno bene loro malgrado alcuni inquilini degli appartamenti Ater di via Marega, a Lucinico, alle prese ormai da tempo con un vero e proprio incubo, oltre che con il guano e la sporcizia legata ai poco gradevoli pennuti.
A sfogarsi, denunciando la situazione in cui è costretta a vivere al nostro giornale, dopo averlo già fatto peraltro all’Ater, è la signora Analita Freddi, che abita al civico 34 di via Marega e si fa portavoce anche della rabbia di una sua vicina di casa. Come raccontano bene le foto, le scale dei loro appartamenti e i rispettivi terrazzini sono costantemente ricoperti dagli escrementi dei piccioni che hanno scelto un terrazzo all’ultimo piano della palazzina al civico 32 come luogo ideale per ripararsi e nidificare. «Sono esasperata, non ce la faccio più – racconta Analita, anziana inquilina dell’alloggio popolare –. All’ultimo piano dell’edificio c’è un appartamento che da tempo ormai non è abitato, perché i suoi attuali affittuari si trovano a Trieste. Così il terrazzo è diventato la base di una vera e propria colonia di piccioni, che costantemente lordano tutto l’edificio».
La signora Freddi e la sua vicina di casa, che abita proprio sotto l’appartamento “colonizzato” dai volatili, si sono già rivolte all’Ater, e per impedire ai piccioni di tornare sul terrazzino sono state una prima volta sistemate delle reti con speciali protezioni metalliche ideate proprio per tenere lontani gli uccelli. «Ma i piccioni sono animali ostinati, oltre a essere forti e dotati di becco e artigli, e così in poco tempo hanno divelto le reti e sono tornati dove erano, se possibile ancor più numerosi – racconta ancora Analita –. Di questi tempi poi ci sono le nidiate, e io mi ritrovo sul terrazzo persino i gusci delle uova dei piccoli appena nati». Ogni settimana la donna, che anche per le sue precarie condizioni di salute non è in grado di far fronte da sola alle pulizie, paga una persona per eliminare il guano dalle scale e dal terrazzo, «ma nel giro di un paio di giorni tutto torna come prima», dice sconsolata, lanciando poi una sorta di appello: «Per me che ho una pensione minima anche la più piccola spesa è un disagio, e questa è pure una questione di igiene e di salute – dice –. Sono costretta a rincasare utilizzando le scale del mio vicino, visto che le mie sono ricoperte da un paio di dita di escrementi e sporcizia. Qualcuno deve risolvere questo problema quanto prima, chiedo solo questo».
Seppur in un contesto meno “drammatico”, i piccioni finisco nel mirino anche dei residenti di via Faidutti, che segnalano la presenza all’altezza del civico 40 di decine di uccelli (con la conseguente sporcizia), attirati dagli avanzi di cibo lasciati per loro da qualche cittadino poco rispettoso. Anche delle regole, vista la recente ordinanza del Comune che ribadisce il divieto di dare cibo agli animali selvatici, piccioni compresi. —
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