I prodotti made in Fvg negli scaffali degli iper: siglata l’intesa con Ersa

Despar, Coop Nordest e Carrefour promuovono il marchio Aqua. Nel paniere carne, frutta e latte. Fatturati destinati a crescere

UDINE. Sono consumatori sempre più informati ed esigenti quelli che varcano l’ingresso dei supermercati e passano in rassegna i prodotti esposti sugli scaffali. Pretendono qualità, giusto prezzo e garanzie in ordine alla tracciabilità. Specie quando si tratta di alimenti.

Non potranno non gradire dunque lo sbarco dei prodotti Aqua, la certificazione (acronimo di Agricoltura, qualità e ambiente) garantita dalla Regione, nella grande distribuzione organizzata.

Un traguardo che Ersa si accinge a centrare nel giro di poche settimane grazie al fitto lavoro di contatti realizzato dall’agenzia regionale con le principali firme degli ipermercati attive in Fvg. Che al marchio sono interessate a vario titolo.

C’è chi si propone semplicemente di ampliare la propria offerta merceologica ai prodotti forti della certificazione Aqua. Chi, invece, intende diventarne direttamente “titolare”.

«Coop Nordest è in fase di avanzata predisposizione della richiesta per diventare concessionario del marchio», annuncia Paola Coccolo, direttore del servizio promozione, statistica agraria e marketing dell’Ersa, svelando che «avanzati contatti sono in corso anche con Despar».

Nelle mire delle due insegne non ci sono tanto i prodotti, bensì l’uso diretto della certificazione per la carne suina essendo questa trasformata (tagliata) direttamente all’interno dei supermercati. Il disciplinare prevede infatti che il marchio possa essere concesso non solo a imprese agricole e associazioni di produttori, ma anche ad aziende di trasformazione e/o commercializzazione operanti nel settore agroalimentare.

A patto che l’intera filiera si esaurisca nell’arco di un massimo di 90 chilometri. Delle due l’una: forti di macellerie proprie, i supermercati possono diventare concessionari della certificazione.

«E rispondere così a una richiesta di rigore proveniente direttamente dal mercato - spiega il direttore di Ersa, Paolo Stefanelli -. Il consumatore domanda infatti prodotti di cui potersi fidare. E’ disposto anche a spendere qualche euro in più per avere un prodotto certificato che gli dà maggiori garanzie, come dimostra l’exploit dei prodotti biologici. Il nostro marchio non è bio, ma vanta standard molto favorevoli nei riguardi dell’ambiente, della salute e della qualità in base ai quali credo possa avere grande appeal».

Certificati Aqua possono essere oggi l’asparago bianco, la trota iridea, la mela, la carne suina, il latte crudo vaccino e derivati, la patata.

«In corso di approvazione avanzata c’è il disciplinare per la produzione di vongole veraci e cozze, mentre in fase di studio diversi altri progetti, tra cui il mais», fa sapere Stefanelli ricordando che la legge d’istituzione del marchio risale al 2002, ma solo nel 2012 si è potuto di fatto disporre del primo disciplinare. Quello dell’asparago bianco.

Da allora, le autorizzazioni rilasciate all’utilizzo della certificazione sono state 13, ben 60 (se si considera anche l’indotto) le aziende interessate. Giunto al suo terzo anno, il marchio pare ormai instradato. Sono infatti le aziende che sollevano la cornetta per chiamare l’agenzia proponendosi di diventare concessionarie.

E in genere sono realtà “spallate”. Insegne della grande distribuzione, ma non solo. Attratte soprattutto dai disciplinari della carne di maiale e del latte. Sarà perché la prima è ancora in attesa del via libera all’etichettatura da parte dell’Europa, mentre il secondo deve arginare la concorrenza estera, figlia della caduta delle quote latte.

Dovendo far valere l’alta qualità del “made in Fvg”, i produttori sono dunque alla costante ricerca di alleati. Tra questi la Regione con il suo marchio di qualità cui oltre a Despar e Coop Nordest, oltre a Carrefour che già vanta prodotti Aqua sui suoi scaffali, guardano con interesse Principe, Parmalat e il Consorzio agrario.

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