I profughi “occupano” San Pio X. E il parroco chiama la polizia

Denunciati 11 migranti ai quali è già stata riconosciuta la protezione internazionale. Dopo la chiusura dei dormitori invernali erano rimasti senza un posto per la notte
Udine 9 Maggio 2017. Parrocchia San Pio X e Parroco. © Foto Petrussi
Udine 9 Maggio 2017. Parrocchia San Pio X e Parroco. © Foto Petrussi

UDINE. C’è voluta la polizia, lunedì scorso, per cacciare un gruppo di stranieri (afghani e pakistani) che, da circa un mese, si erano sistemati senza alcuna autorizzazione in una struttura adiacente alla parrocchia di San Pio X, in zona Baldasseria, creando non pochi problemi.

Era stato il parroco don Paolo Scapin, giorni prima, con una lettera inviata alle principali istituzioni cittadine, a segnalare una situazione che lui stesso ieri ha definito «preoccupante», sia dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza, sia sotto il profilo del decoro e dell’igiene.

Prima del blitz dell’altra sera, comunque, come ha spiegato l’assessore comunale ai Diritti e all’inclusione sociale Antonella Nonino, c’erano state due azioni di tipo conoscitivo: «Gli agenti – riferisce –, in accordo con la parrocchia, avevano identificato i presenti e avevano spiegato loro che non potevano restare su quel palco coperto da una pensilina dove avevano trovato riparo».

Sono tutte persone che fino a poche settimane fa potevano contare sui dormitori allestiti durante l’inverno in via Brigata Re e in via Marangoni (chiusi rispettivamente a fine marzo e a fine aprile) e che ora non hanno un posto dove stare. Tutti quanti, comunque, si trovano regolarmente in Italia perché alla maggior parte di loro è stata riconosciuta la protezione internazionale. Tuttavia, chiarisce ancora Nonino, «il loro percorso di accoglienza, che garantiva vitto, alloggio e corsi di italiano e che è durato almeno tredici o quattordici mesi, è finito».

Udine 9 Maggio 2017. Parrocchia San Pio X e Parroco. © Foto Petrussi
Udine 9 Maggio 2017. Parrocchia San Pio X e Parroco. © Foto Petrussi

Adesso debbono provvedere a sé stessi e possono anche cercare lavoro. Devono comunque rispettare le regole di una convivenza civile.

Pochi giorni fa, invece, erano dovute intervenire le forze dell’ordine per sedare una lite scoppiata tra gli abusivi e alcuni dei ventiquattro richiedenti asilo che attualmente vivono nella palazzina Giubileo (edificio del comprensorio parrocchiale di San Pio X, tra via Mistruzzi e via Amalteo) gestita dalla Caritas e che, dunque, stanno ancora seguendo regolarmente il loro percorso di accoglienza.

Non solo. Ultimamente erano emerse anche altre criticità: «Ci sono state lamentele per i rifiuti gettati ovunque– ha fatto notare don Scapin–, anche nei pressi del vicino campo sportivo. C’erano stati persino problemi igienici perchè alcuni avevano sporcato. E ciò non è davvero possibile, qui c’è anche una scuola materna con 55 bambini. Insomma, noi tutti siamo per l’accoglienza.

Ma per un’accoglienza che garantisca a tutte le persone la loro dignità. Mentre ultimamente c’era stato anche qualcuno, tra i giovani che si erano sistemati sul palco esterno, che aveva cercato di imporre una sorta di controllo degli spazi. E ciò non è accettabile. Per questo mi sono rivolto alle istituzioni e ora stiamo lavorando insieme per risolvere la situazione, per far sì che la questione non si ripresenti».

Lunedì sera le Volanti hanno sorpreso 11 uomini tra i 19 e i 38 anni. Tutti quanti, al termine delle verifiche, sono stati denunciati per occupazione di edifici e terreni e ora la loro posizione è al vaglio delle autorità anche per l’eventuale emissione di un foglio di via dal Comune di Udine (uno dei giovani l’aveva già in tasca ed è stato segnalato alla Procura per non averlo rispettato).

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