I sindaci sono d’accordo: subito i riflessi sui Comuni

Il presidente del Consiglio delle autonomie Romoli: approfondire le verifiche. Honsell: basta intoppi, bisogna sbloccare le opere già pronte a partire
FOTO MISSINATO - PROTESTA DAVANTI MUNICIPIO
FOTO MISSINATO - PROTESTA DAVANTI MUNICIPIO

UDINE. La sentenza della Corte costituzionale di venerdì scorso inerente il Patto di stabilità e le regioni autonome “preoccupa” il presidente del Consiglio delle autonomie locali e sindaco di Gorizia Ettore Romoli. Secondo tale decisione sarebbero inapplicabili le sanzioni per gli enti locali delle Regioni e delle Province autonome che sforano i limiti del patto di stabilità.

«Non sono al momento in grado di valutare la portata della sentenza, in quanto non ho ancora avuto il tempo materiale di esaminarla con attenzione – ammette il presidente del Cal –, ma ho la sensazione che riguardi gli anni posteriori al 2013».

La perplessità di Romoli «è che si applichi a partire dal 2014» lasciando così scoperto l’anno in corso. «Se così fosse – indica –, in base agli ultimi incontri fatti con i Comuni, ci sarebbero 90 milioni di spazi finanziari mancanti per poter soddisfare tutte le richieste degli Enti». Il presidente del Consiglio delle autonomie locali si riserva però di «approfondire la questione per capire i reali riflessi della decisione della Corte costituzionale sul Friuli Venezia Giulia e in generale sulle Regioni a statuto speciale».

«Dopo le notizie apparse sulla stampa – commenta il sindaco di Udine Furio Honsell – vengono sollevati ora alcuni dubbi sulla sentenza della Corte costituzionale. Mi auguro che tali dubbi vengano fugati al più presto».

«In attesa di capire l’interpretazione della sentenza – prosegue il primo cittadino udinese – confermo quanto ho già detto sull’argomento. Se la precedente giunta regionale avesse presentato ricorso come io stesso più volte avevo suggerito lo scorso anno – sottolinea –, forse non avremmo dovuto aspettare che si attivasse un’altra Regione per tentare di risolvere un problema che sta bloccando da mesi l’attività degli enti locali».

La speranza del primo cittadino di Udine è che «ora non si verifichino nuovi intoppi, in modo tale da poter sbloccare a breve tutte le opere già pronte a partire. Ho sempre sostenuto infatti – conclude Honsell – che con la specialità e quindi senza una tesoreria unica, a differenza delle regioni a statuto ordinario, noi i soldi non li abbiamo solo sulla carta, ma già a disposizione in cassa ed è assurdo non poterli spendere bloccando così ulteriormente l’economia regionale».

Lo sblocco di spazi finanziari da parte della Regione consentirebbe ai Comuni di saldare i debiti maturati nei confronti delle imprese.

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