I soci di Porcia rilanciano la storica Latteria di Palse

PORCIA. I soci di Porcia rilanciano la storica Latteria di Palse. Nell’anno del novantesimo di fondazione, la cooperativa si “riappropria” della lavorazione e della vendita diretta dei prodotti lattiero caseari a Roraipiccolo. Conclusa l’esperienza con Lattebusche (a cui la Latteria palsese aveva affittato un ramo d’azienda), i casari sono già operativi nello stabilimento di via Gabelli, dove è ripresa la preparazione dei formaggi, dopo circa tre mesi di stallo.
A credere nel progetto di rilancio dell’attività – investendoci 200 mila euro – sono stati principalmente due nuovi soci della Latteria di Palse, entrambi di Porcia: Egidio Viol, responsabile della parte produttiva, e Luca Meneghel, che curerà l’aspetto commerciale e la riapertura dello spaccio di vendita, prevista tra maggio e giugno prossimo, per lasciare ai prodotti il giusto tempo di stagionatura. «Non potevamo rischiare di perdere novant’anni di storia della cooperativa», spiega Meneghel. La ripartenza dello stabilimento, tuttavia, non sarebbe stata possibile senza il contributo dei sette soci allevatori che forniscono la materia prima fondamentale per la produzione – circa 40 quintali di latte giornalieri –, derivante principalmente da mucche Pezzata rossa friulana, varietà tipica del territorio.
A rappresentare i conferitori è Giuseppe Zanetti, storico presidente della Latteria di Palse, il cui nonno è stato tra i fondatori di questa realtà cooperativa, nel 1927. Nello stabilimento di Roraipiccolo attualmente lavorano tre casari (tra cui Egidio Viol), gli stessi delle passate gestioni, mentre la riapertura della rivendita consentirà di impiegare altre due persone.
«Il settore lattiero caseario è in difficoltà – sottolinea Marco Bagnariol, presidente di Confcooperative Pordenone, che è stata accanto alla Latteria in questa importante fase di rilancio –, ma la cooperazione è uno strumento che può aiutare gli allevatori e l’economia agricola a risollevarsi, con la corretta gestione manageriale». Per far sì che la Latteria di Palse torni a essere competitiva sul mercato, ha aggiunto Bagnariol, i soci si sono affidati a una pianificazione rigorosa, puntando sulla territorialità e sulla filiera “cortissima” che abbatte le distanze tra il punto di produzione e raccolta del latte (tutto italiano), nonché tra il luogo di trasformazione del prodotto e di vendita.
«La crisi del comparto ha colpito anche le grandi imprese – rileva Davide Da Pieve, consulente della Latteria –. Al contrario, la piccola realtà può funzionare se pensata sulla qualità del prodotto e del servizio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto