I vandali prendono di mira la Madonna del centro studi

Pordenone: « furti di fiori e lumini votivi spariti», anonimi balordi hanno preso di mira il monumento sacro

PORDENONE. «Vandalismi, furti di fiori e lumini votivi spariti». Da tre mesi è sotto assedio di anonimi balordi: prendono di mira la “Madonnina dei miracoli”, nel parchetto del Centro studi. Alla base della colonna mariana ci sono ciclamini, gigli e flussi di gente che recita le preghiera sottovoce nell’aria, per chiedere una grazia e anche la forza per tirare avanti. Tra le panchine, di giorno, si alternano i crocchi delle badanti e di immigrati a caccia di lavoro, poi gli studenti e pordenonesi: tutti in cerca di pace.

E’ un’oasi speciale, per tanta gente, pochi metri quadri tra gli alberi e cespugli, sottratti al traffico urbano e addossati alle scuole del Centro studi. Di notte, ci sono i raid vandalici.

«Rubano le candele – ha etto Dolores, che da 25 anni orna la base del pilastro della Madonna venerata – anche quelle che funzionano a carica. Abito di fronte, in viale Marconi e non era mai successo un oltraggio simile. Spariscono pure i fiori, compresi quelli artificiali che metto nella stagione invernale. E’ un grande dispiacere, dovere constatare che qualcuno non rispetta la nostra Madonnina».

Dolores ha gestito per 20 anni l’ex-pub “TreB”, di fronte al parco “dei miracoli” e fa volontariato per fede. «Ho ricevuto grazie dalla Madonna e, come me, tante altre persone. E’ stata fatta erigere da monsignor Mauro, tanti anni fa. Per me, è naturale occuparmi di questo angolo del giardino, dove pregare e riflettere sul bene che la Madre di Cristo vuole a tutti noi, è diventata una consuetudine. Ci sono studenti, ammalati e tanti pordenonesi che fanno una sosta davanti alla Vergine».

Nel giardino multietnico, una ramazza è nascosta tra i cespugli per fare ordine intorno alla colonna. Di notte, il faro che illumina l’area non scoraggia i blitz dei balordi. «Hanno rubato anche la prima scopa. Si mettano una mano sulla coscienza e preghino la Madonna perchè li aiuti a ritrovare la strada del rispetto».

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