«I vigili devono tornare in strada l’80% degli agenti lavora in ufficio»

Udine, l’ex senatore leghista Pittoni passa all’attacco in consiglio comunale sulla sicurezza in città: il comando è sotto organico e la maggior parte del personale non controlla il territorio
Udine 12 luglio 2013 sede polizia locale Copyright Petrussi Foto Press/Turco
Udine 12 luglio 2013 sede polizia locale Copyright Petrussi Foto Press/Turco

UDINE. «I vigili devono tornare in strada». Suona come un imperativo l’intervento del leghista Mario Pittoni, il consigliere comunale che, dopo aver proposto la modifica del regolamento della polizia locale per contrastare l’accattonaggio, ha scoperto che «l’80% degli agenti in servizio svolge prevalentemente lavoro impiegatizio» e quindi non esce quasi mai dagli uffici del comando di via Girardini.
Forte del fatto di aver sostenuto la mozione della maggioranza attraverso la quale il centrosinistra riconosce che per rendere più efficace l’intervento della polizia locale contro l’accattonaggio è necessario rivedere il regolamento, l’ex senatore non solo fa notare che la polizia locale è sotto organico di 15 unità, ma che degli 85 agenti in servizio solo una decina è sempre presente sul territorio. «Una sessantina - scrive Pittoni nell’interpellanza presentata a palazzo D’Aronco e condivisa da tutti i consiglieri d’opposizione (Pdl, Identità civica, Per Udine e Movimento 5 Stelle) - opera prevalentemente negli uffici su due turni, dalle 7 alle 20. Un’altra decina lavora con orario fisso e altri 4 sono impegnati, su altrettanti turni, nella centrale operativa».
Numeri alla mano, Pittoni chiede al sindaco Furio Honsell e alla giunta «se considerano tale situazione ottimale e in grado di fornire risposte concrete in termini di sicurezza ai cittadini». Proprio perché vuole assegnare ai vigili maggiori competenze per consentirgli di intervenire nei confronti degli accattoni molesti, Pittoni si dice preoccupato dal fatto che l’80% degli agenti svolga, prevalentemente, lavoro impiegatizio perché, in questo modo, si rischia di lasciare la città priva del controllo che invece andrebbe garantito.
Il consigliere comunale leghista resta convinto che la polizia locale vada riorganizzata «prevedendo orari e servizi uniformi per tutti gli agenti in organico».
A sollecitare la presa di posizione dell’ex senatore leghista è stato anche il fatto che il finto accattone presente per diversi fine settimana davanti alle chiese cittadine, non sia mai stato controllato né dalle forze dell’ordine né dall’unità di strada. Un aspetto questo tutt’altro che irrilevante per il consigliere della Lega, il movimento che ha sempre fatto della sicurezza un suo cavallo di battaglia. Non a caso il senatore nell’interpellanza segnala la situazione di sottorganico che sta vivendo la polizia locale di Udine e fa riferimento alla legge regionale 8/2000 secondo la quale in città dovrebbe operare un agente ogni 1.000 abitanti. Tradotto significa che Udine deve poter contare su circa un centinaio di vigili urbani.
La questione è destinata a far discutere perché una maggior presenza dei vigili sulle strade viene sollecitata sia da chi abita in centro che dai residenti nelle zone più periferiche dove da tempo chiedono il vigile di quartiere. Va detto, però, che la carenza di personale è un problema evidenziato più volte anche dall’ex comandante, Giovanni Colloredo. Al momento, infatti, la polizia locale di Udine è priva di comandante. Il concorso per l’affidamento del contratto triennale non è ancora concluso. In corsa diversi candidati alcuni residenti e attualmente impegnati fuori città.
A vigilare anche su questo aspetto sarà Pittoni, il leghista che auspica di ricevere una risposta ai quesiti posti nella prossima seduta del consiglio comunale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto