Ici, in Cassazione il caso Comune-Latterie friulane

Il contenzioso riguarda alcune aree esterne dello stabilimento di Campoformido. Il sindaco Zuliani: triste, ma l’ente locale non può incorrere nell’omissione di atti d’ufficio

CAMPOFORMIDO. Latterie friulane e Comune di Campoformido si confronteranno in Cassazione per un’annosa vicenda riguardante l’Ici. Una recente delibera di giunta autorizza il sindaco Zuliani a ricorrere in appello alla Commissione tributaria regionale dopo il pronunciamento sfavorevole all’ente emesso dalla Commissione tributaria provinciale nel 2012.

Il minore versamento relativo ad alcune aree esterne dello stabilimento che il Comune contesta al Consorzio cooperativo di Campoformido si riferisce all’annata contributiva 2007. Ammontano a 5.100 euro le spese legali previste, per cui il Comune ha provveduto a istituire relativo capitolo. Una successiva delibera di giunta autorizza il sindaco a proporre ricorso alla corte suprema di Cassazione contro la sentenza della Commissione tributaria regionale relativamente alle annualità 2003-2006; è di 3.500 euro l’impegno in bilancio per le relative spese legali.

«Vicenda tristissima – la definisce il sindaco Zuliani, suo malgrado indotto a salvaguardare le possibili ragioni del Comune –, dovuta alla mancanza di chiarezza e di certezze di cui soffre la legislazione italiana. Un diritto ballerino, che varia in base a sentenze fra loro contrastanti, quello con cui siamo costretti a confrontarci».

«L’istituzione – aggiunge Zuliani – non può esimersi dal difendere l’interesse pubblico, quand’anche la spesa affrontata fosse superiore all’introito previsto. Mentre il soggetto privato può ricorrere in tal caso a un arbitrato o ad altra forma di compromesso, per l’ente pubblico si profilerebbero omissione di atti d’ufficio e danno tributario».

Zuliani spiega che «prudenzialmente nessun introito Ici relativo alla vertenza con Lf è previsto a bilancio per evitare futuri problemi contabili, in caso di successo l’introito costituirà sopravvenienza».

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