Il 58 per cento delle imprese ha investito in innovazione

La Regione assicura maggiori sostegni attraverso i fondi europei. «Biotecnologie strategiche per il Fvg»

TRIESTE. «Il Fvg ha raggiunto quest’anno tre primati estremamente importanti: la Regione è sul podio per aver abbattuto la tassazione per le imprese e il peso della burocrazia, mentre il 58 per cento delle nostre imprese ha investito in innovazione». Lo ha ricordato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo a Trieste al convegno dedicato a BioHigh Tech, ricerca e innovazione per la salute con cui si è aperta la quinta edizione di Trieste Next, il salone europeo della ricerca scientifica, che in tre giorni dibatterà di come l’umano cambierà in rapporto all’evoluzione tecnologica. Per Serracchiani il primato del Fvg in innovazione «è il frutto dell’impegno costante della rete costituita dalle università di Trieste, Udine e Sissa, dagli istituti di ricerca, dai poli tecnologici che insieme all’amministrazione regionale accompagnano il tessuto delle imprese nella crescita e nello sviluppo». Un lavoro che ha «avuto un riconoscimento anche nella programmazione europea 2014-2020, che ha un’impostazione molto diversa da quella precedente», in quanto «aiuta gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, esclusivamente se vi è chiarezza negli obiettivi che si intendono raggiungere».

Da qui la precisa scelta della Regione di fare in modo, anche attraverso la realizzazione di “cluster”, che «tutti i finanziamenti possano essere convogliati con chiarezza in linee che hanno un percorso tracciato e trasparente e un obiettivo certo». Perché «è meglio avere 10 buoni progetti che mille progetti frammentati, difficili sia nella realizzazione che nella capacità di spesa». Un contesto in cui «lo sviluppo del comparto delle biotecnologie è un obiettivo strategico per il Fvg», ha affermato. E se dunque «la ricerca scientifica deve trovare applicazione nel mondo dell’impresa» e Trieste Next è nata proprio «per dare ricadute al tessuto imprenditoriale», come ha indicato il curatore del salone, Filiberto Zovico, negli interventi seguiti al taglio del nastro, il ruolo di questa iniziativa («Progressivamente migliorata in qualità di edizione in edizione, acquisendo una centralità tra quelle che la Regione supporta in tutto il Friuli Venezia Giulia») è importante «perché guarda oltre, alla formazione dei giovani», ha evidenziato la presidente Serracchiani.

«Il 15 per cento dei ragazzi all’università studia per un mestiere che non ci sarà più, ma la buona notizia è che il 20 per cento studia per un mestiere che ancora non esiste. Noi ci concentriamo - ha indicato Serracchiani - su quel 20 per cento, con l’ambizione di cercare di far capire loro quali possono essere questi mestieri nuovi da creare insieme. Un investimento nel futuro, nelle persone, nelle idee: Trieste Next va in questa direzione», ha concluso la presidente del Friuli Venezia Giulia.

Accanto a Serracchiani, al taglio del nastro di Trieste Next 2016 sono intervenuti il sindaco della città, Roberto Dipiazza, che rivolgendosi ai tanti giovani presenti ha evidenziato la necessità di innovare; il rettore dell’università, Maurizio Fermeglia, che ha rimarcato come il tema di Next, Umano Post-Umano, sia veramente proiettato nel futuro; Sergio Paoletti, presidente di Area Science Park, e Alessandro Treves per la Scuola superiore di studi avanzati Sissa.

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