Il bilancio di un anno di Gaiarin: «Gran lavoro far quadrare i conti»
PORCIA. Tra le difficoltà a far quadrare i conti e l’ambizione di dare la propria impronta politica al Comune di Porcia, dopo un ventennio di egemonia leghista, si è chiuso il primo anno di mandato del sindaco Giuseppe Gaiarin. Il numero uno della giunta incontrerà la popolazione venerdì prossimo (nell’ambito di una serata organizzata dal circolo Pd) per illustrare le iniziative, presenti e future, del suo esecutivo.
Sindaco, riassuma in poche parole i suoi primi 12 mesi.
«Non sono stati semplici, a cominciare dal bilancio, sul quale pesano quell’1,8 milione di euro di extragettito Imu che dobbiamo pagare. Senza contare il mancato introito dell’indennizzo per la discarica di Sant’Antonio dovuto dalla General Beton.
Eppure siamo stati in grado di risparmiare 350 mila euro di spesa per il funzionamento della macchina amministrativa, nonché 200 mila euro sulla copertura del pattinodromo. I conti sono in ordine. Più che altro perché chi mi ha preceduto non ha fatto una serie di opere che ora non sono più rimandabili».
Eppure proprio l’opposizione l’ha accusata di immobilismo...
«Sono conscio di quel che c’è da fare, ma la burocrazia e il bilancio impongono determinate tempistiche. In questi mesi preparato tre interventi di edilizia scolastica. L’adeguamento sismico delle medie “Zanella” di Porcia e delle elementari di Sant’Antonio: cantieri che contiamo di aprire nell’estate 2016. Su queste opere l’esecutivo Turchet ha perso tempo, ostinandosi a chiedere finanziamenti per un polo scolastico che non sarebbe mai partito.
Riguardo alle ex elementari di via Roma abbiamo ottenuto l’ok dalla Regione per il trasferimento dei contributi destinati al comprensorio, mentre a giorni arriverà lo studio di fattibilità. Dopodiché convocherò l'assemblea dei cittadini. Se mi trovo in questa situazione è perché la precedente amministrazione non ha agito. Inutile chiedere a me di fare in un anno ciò che loro non sono riusciti a fare in vent’anni».
L'assemblea sulle scuole era prevista in settembre. Perché avete atteso?
«Sarebbe stato inutile convocare i cittadini senza niente di concreto in mano, senza conoscere i costi dell’intervento. Ho spinto come un dannato per accelerare i tempi, ma prima di commissionare lo studio al professionista serviva il via libera della Regione.
Rifare il corpo centrale ha un costo, rifare la palestra o semplicemente adeguarla un altro: le opzioni sono diverse. Speriamo di terminare il nuovo plesso prima della fine del mandato».
Su quali altri fronti vi state muovendo?
«Lavoriamo molto sulla viabilità. Abbiamo avuto un incontro con il vicepresidente regionale Sergio Bolzonello, al quale abbiamo chiesto di stringere i tempi per la rotatoria tra la Pontebbana e via Roveredo e per la sistemazione dell’uscita autostradale. Porteremo in consiglio il piano di revisione della pubblica illuminazione per porre fine ai continui blackout e siamo attivi anche sul settore rifiuti per arrivare preparati alla scadenza di contratto con la Snua».
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