Il Cai custode della montagna: sentieri salvi grazie ai volontari

TOLMEZZO. Se la montagna carnica e le sue bellezze sono fruibili da tutti il merito è anche dei volontari del Cai di Tolmezzo.
La Carnia conta 162 sentieri, per un’estensione complessiva di 1.494 chilometri, quattro rifugi e cinque fra bivacchi e ricoveri e sul 94 per cento di essi operano le quattro sezioni Cai di Forni di Sopra, Forni Avoltri, Ravascletto e Tolmezzo.
Un’opera di manutenzione che è stata meticolosa anche nel 2018 e sulla base della quale si divideranno a fine anno (tramite la Commissione giulio carnica sentieri, rifugi e opere alpine del Cai Fvg) la maggior parte dei 40 mila euro di contributi (20 mila per la manutenzione dei 4 rifugi e altrettanti per quella di ben 25 sentieri, per un totale di 274 chilometri) stanziati dall’Uti della Carnia e i 70 mila euro (45 mila per sistemare vie attrezzate e ferrate e 25 mila per altri sentieri) erogati dalla Regione. Il grosso della pulizia dei sentieri, infatti, è a carico delle quattro sezioni.
Con il Cai di Tolmezzo sono una quarantina i volontari che prestano la loro opera gratuita, da marzo fino ad autunno inoltrato. In primavera, nella giornata dei sentieri, hanno pulito il sentiero Cornons, i sentieri di Tolmezzo città alpina (collaborando con il Comune) e altri. «Di anno in anno - spiega il presidente del Cai di Tolmezzo, Alessandro Benzoni – concordiamo con l’Uti della Carnia un totale di chilometri di sentieri sui quali fare manutenzione».
Un programma che nel 2018 include, per il Cai di Tolmezzo, 63 chilometri di sentieri (ne ha in carico 313 chilometri): sul 162, sentiero della fede (lavoro completato all’80 per cento), sull’827 (manca un 30 per cento di lavori) e sull’803 (realizzato il 90 per cento della pulizia e il 30 per cento della segnatura). «Il lavoro più complesso in questo 2018 – spiega Benzoni - è stato quello del sentiero 803, da Preone verso Monte Teglara».
Ma i volontari sono intervenuti anche su (molti) altri sentieri: sul 459 (anello Strabut) per schianti e segnavia, sul 443, sul 445 e sul 460 (San Floriano Giaideit), sul 416, sul 315 per frana e pulizia di mughi, sul 316 (Corbellini), sul 461 (Cornons) per segnavia e sistemazione panchine.
Sono state sostituite 28 tabelle in alta Val Pesarina e, grazie al lavoro di Alessandro Cella, è stato creato un nuovo sentiero, il 462 (Amarianute). Pulizie fatte pure su sentieri non Cai, come sul San Ilario. Per i lavori più particolari sono state incaricate ditte specializzate (come per un taglio consistente di mughi da Casera Presondon a Sella Chianzutan) o guide alpine (come per sostituzione di vecchi cavi sul versante nord del Monte Amariana).
Nel 2018 il Cai di Tolmezzo, sul suo rifugio (il De Gasperi) ha sostituito frigo, congelatore, abbattitore intervenendo anche sull’impiantistica. Un gruppo di volontari, infine, tiene come gioiellini i due rifugi non gestiti del Cai Tolmezzo: il Monte Sernio e il Cimenti Floreanini.
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